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Ricostruzione del Rifugio Tonini, a che punto siamo?
Il rifugio era stato distrutto nel terribile incendio che si verificò il 28 dicembre del 2016. Secondo la Sat se l’iter autorizzativo procedesse senza intoppi e in presenza di fondi sul bilancio della Provincia autonoma di Trento per la concessione del contributo come precedentemente illustrato, i lavori potrebbero verosimilmente incominciare con la prossima stagione estiva

TRENTO. Potrebbero iniziare già a partire dalla prossime stagione estiva i lavori si ricostruzione del rifugio Tonini allo Spruggio, distrutto nel terribile incendio che si verificò il 28 dicembre del 2016.
A dirlo è la Sat che ha deciso di fornire una informazione dettagliata in merito all’iter procedurale individuato e a quali saranno gli impegni futuri per l’edificazione, considerata la forte valenza identitaria che questo luogo incarna per l’intera comunità.
La volontà di ricostruire il rifugio Tonini, distrutto da un incendio il 28 dicembre 2016, venne dichiarata dal presidente della Sat già all’indomani dell’infausto evento.
Il primo e importante passo è stato quello di un confronto con l’Assicurazione per la determinazione dell’indennizzo del sinistro mentre il secondo passo ha riguardato la verifica della disponibilità della Provincia Autonoma di Trento a finanziare la parte di costo eccedente la cifra incassata dall’assicurazione, atteso che la ricostruzione avrebbe comportato una diversa e più razionale disposizione degli spazi del rifugio ed una conseguente maggior spesa complessiva.
La disponibilità in tal senso – da parte della Provincia – c’è stata anche se la concessione del contributo avverrà necessariamente e solamente a conclusione dell’iter autorizzativo previsto dalla Legge e dal Regolamento sui rifugi e sui sentieri alpini.

La Sat ha provveduto alla nomina di un apposito gruppo di lavoro con il compito di seguire da vicino la stesura del progetto di ricostruzione del rifugio e la condivisione dello stesso con enti ed istituzioni, interni ed esterni alla Sat, con lo scopo di portarli a conoscenza delle scelte progettuali proposte.
E’ stato inoltre individuato un progettista - che fa parte del gruppo di lavoro – cui è stato formalmente conferito l’incarico della progettazione della nuova struttura e che ha già provveduto ad elaborare un progetto di massima, finora condiviso (recependone i suggerimenti e le osservazioni) con la Commissione Rifugi della Sat e con la Sezione della Sat di Pinè.
Le scelte progettuali considereranno anche un possibile eventuale riutilizzo dei materiali rimasti nei ruderi del vecchio rifugio – in particolare la parte in pietra ma ad esclusione di quanto è considerato rifiuto, al fine di minimizzare i costi relativi al loro trasporto a valle con l’elicottero ed al loro successivo riguardante lo smaltimento.
Successivamente, al termine di un rapido processo partecipativo che coinvolgerà le Commissioni “Tutela Ambiente Montano” e “Sentieri”, il progetto potrà essere approvato dal Consiglio Centrale della Sat. Seguirà poi l’iter di valutazione della Commissione di Coordinamento prevista dalla legge provinciale sui rifugi e sui sentieri alpini e, infine, dovrà ottenere la concessione edilizia da parte del Comune di Baselga di Pinè.
Per quanto riguarda i tempi, come già detto, se l’iter autorizzativo procedesse senza intoppi e in presenza di fondi sul bilancio della Provincia autonoma di Trento per la concessione del contributo come precedentemente illustrato, i lavori potrebbero verosimilmente incominciare con la prossima stagione estiva.