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''Trento non si Lega'', Salvini non c'è per impegni in campagna elettorale, ma l’assemblea antirazzista porta in piazza oltre 200 persone
Manifestazione contro Salvini e il governo giallo-verde, mentre il vice ministro si trova in Campania per impegni elettorali a Trento si riuniscono oltre 200 persone: “Giusto essere in piazza anche senza di lui perché le sue politiche razziste restano”

TRENTO. La sua partecipazione al festival dell’Economia aveva fatto molto discutere nei giorni scorsi, ma alla fine Matteo Salvini in città non si è visto. Il ministro degli interni ha preferito, infatti, recarsi in Campania per seguire la campagna elettorale dei candidati leghisti al ballottaggio per le poltrone di sindaco.

Nonostante l’assenza del leader del carroccio, l’assemblea antirazzista, che riunisce vari movimenti della provincia, ha comunque confermato l’appuntamento previsto per oggi pomeriggio in Piazza Dante. All’appello hanno risposto oltre 200 persone e molte realtà diverse come il movimento Notav e alcuni collettivi universitari, come il Cur, ma anche sigle sindacali come Usb e Sbm. Il messaggio lanciato dai manifestanti è stato chiaro: “Davanti a guerra, razzismo, sessismo e sfruttamento, Trento non si volta dall’altra parte, Salvini non sei il benvenuto”.
Durante i vari interventi che si sono susseguiti in piazza Dante sono state mosse critiche a 360 gradi contro l’operato del governo giallo-verde, in particolare sul tema del lavoro: “Con i recenti decreti sulla sicurezza si è voluto limitare il diritto allo sciopero” hanno tuonato i sindacati.
Le critiche però non sono state risparmiate nemmeno al governo precedente: “Salvini e il Movimento 5 Stelle - ha spiegato una manifestante - stanno solo pubblicizzando in pompa magna quanto avviato dal governo precedente guidato dal Partito democratico, che segretamente, ha stretto accordi con i trafficanti libici per impedire le partenze dei migranti”. L’accusa che viene rivolta al governo è la stessa mossa nel 2017 dall’Associated Press, che tramite un’inchiesta, evidenziò come il governo italiano, con l’obbiettivo di fermare il flusso di migranti, avesse stretto degli accordi con due potenti milizie libiche coinvolte a loro volta nel traffico di esseri umani.
Alla manifestazione hanno partecipato anche alcuni migranti, Clemente cittadino congolese con regolare permesso di soggiorno ha affermato: “Pago le tasse e lavoro in Italia da quattordici anni ormai, è mio diritto essere trattato da cittadino”.
Tra un intervento e l’altro c’è stato tempo anche per collegarsi telefonicamente con uno dei lavoratori portuali di Genova, che solo pochi giorni fa hanno impedito ad una nave carica d’armi diretta in Arabia Saudita di fare scalo nel porto ligure.