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Un uomo di Rovereto e una donna di Trento trascinati per 200 metri dalla valanga sull'Altissimo. Diversi interventi in montagna per il Soccorso alpino
Il distacco nevoso, un fronte di 50 metri circa di larghezza e di 350 metri di lunghezza, ha coinvolto due escursionisti, un uomo roveretano del 1964 e una donna di Trento del 1968, che si trovavano al margine della valanga e sono stati trasportati a valle lungo il pendio per circa 200 metri ma senza essere travolti e sepolti dalla neve

TRENTO. Diversi gli interventi del Soccorso alpino in montagna nella domenica di oggi, 15 dicembre, tra una valanga sull'Altissimo, un malore e infortuni per due scialpinisti.
La prima operazione è scattata alle 10.25, quando una persona si è sentita poco bene nella zona di Malga Conseria in Val Campelle nel comune di Scurelle.
Il coordinatore dell’Area operativa Trentino orientale del Soccorso alpino ha chiesto l’intervento di quattro operatori delle stazioni di Levico e di Bassa Valsugana che hanno raggiunto l’uomo grazie al quod cingolato, un mezzo adatto a muoversi in velocità sulla neve.
L’uomo è stato quindi trasportato a valle in sicurezza fino al parcheggio di Ponte Conseria per poi proseguire verso l’ospedale in autonomia per sottoporsi agli accertamenti medici.
Alle 12.15 altro intervento in aiuto di una scialpinista che si è procurata un trauma agli arti inferiori sotto cima Nassere (catena del Lagorai) a una quota di circa 2.150 metri.
Il coordinatore dell’Area operativa Trentino orientale del Soccorso alpino ha chiesto l’intervento dell’elicottero, che ha recuperato a bordo l’infortunata e l’ha trasferita all’ospedale Santa Chiara di Trento.
Infine, l’elicottero è intervenuto nuovamente, poco prima delle 15, per recuperare e trasportare all’ospedale di Cavalese una scialpinista che si è procurata un trauma agli arti inferiori in zona Pian dei Fiacconi (Marmolada).
Intervento complesso sul monte Altissimo, dove una valanga si è staccata sul versante est a quota 2 mila metri circa lungo un canalone all'altezza del rifugio Damiano Chiesa (Qui articolo).
Il distacco nevoso, un fronte di 50 metri circa di larghezza e di 350 metri di lunghezza, ha coinvolto due escursionisti, un uomo roveretano del 1964 e una donna di Trento del 1968, che si trovavano al margine della valanga e sono stati trasportati a valle lungo il pendio per circa 200 metri ma senza essere travolti e sepolti dalla neve. La chiamata al Numero unico per le emergenze 112 è arrivata verso le 14.15 da parte di un testimone che ha assistito al distacco della valanga.
Il coordinatore dell’Area operativa Trentino meridionale del Soccorso alpino ha chiesto l’intervento immediato dell’elicottero. Il sorvolo sulla zona interessata ha permesso di individuare immediatamente i due escursionisti che si trovavano a lato della valanga.
Mentre l’unità cinofila del Soccorso alpino è stata fatta sbarcare con il verricello alla base della valanga, il tecnico di elisoccorso e l’equipe medica sono stati calati sui due escursionisti.
Verificate le loro buone condizioni di salute, i due escursionisti sono stati accompagnati in sicurezza fino al rifugio Graziani e quindi al pronto soccorso per accertamenti e approfondimenti.
Nel frattempo si è proceduto con le operazioni di bonifica della valanga per verificare che non ci fossero altre persone coinvolte, l'esito è stato fortunatamente negativo.