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Alcuni studenti fuori dalla scuola con materassini e pc per seguire ''in presenza'' la Didattica a distanza
E' successo questa mattina a Rovereto. Le ragazze e i ragazzi hanno seguito le lezioni in questa modalità dopo che da oggi è scattata la Dad al 100% alle superiori anche in Trentino

ROVERETO. Continuano le proteste contro la Didattica a distanza. Oggi alcuni studenti della 2^ ASP del Rosmini di Rovereto hanno voluto esprimere la loro idea sulla chiusura totale delle scuole e lo hanno fatto con questa manifestazione di organizzata proprio fuori dalla scuola con materassini e pc al seguito: hanno seguito le lezioni online a pochi passi dalle loro aule, comunque, vicini tra loro, per una ''presenza a distanza'' che ha rappresentato una bella forma di protesta.
Oggi, infatti, anche in Trentino è scattata la Dad al 100% per le scuole superiori. Un provvedimento difficile, che, certamente, non soddisfa nessuno ma che, purtroppo, vista la gravità del momento pare l'unica soluzione per porre freno a un contagio che non pare arrestarsi e che si fa sempre più preoccupante. I decessi aumentano, gli apparati sanitari sono sempre più provati ed è chiaro che ridurre le ''uscite'', le occasioni di incontro delle persone e, soprattutto, quelle scene che abbiamo visto per settimana in Trentino con gli autobus strapieni e le fermate sovraccariche di ragazzi, spesso senza mascherina e mai (perché è praticamente impossibile in quei contesti) distanziati tra loro.

Fortunatamente, però, viviamo in un contesto dalle mille risorse sul piano tecnologico e così quello che non si sarebbe mai nemmeno immaginato di fare vent'anni fa, oggi è possibile e quindi gli studenti hanno la fortuna di poter comunque proseguire la scuola senza essere abbandonati a sé stessi. Comprensibile e condivisibile, comunque, l'iniziativa degli studenti che, giustamente, ribadiscono che tra Dad e didattica in presenza non c'è confronto e che la sola didattica a distanza non basta per la loro formazione.
D'altronde a livello governativo, anche per questo, da settimane si stava cercando di promuovere la didattica a distanza al 50% per le superiori e si era chiesto alle amministrazioni locali di organizzarsi per ingressi scaglionati così da contenere la curva del contagio e permettere una didattica in presenza alternata a quella a distanza. Il Trentino ha ''resistito'' fino all'ultimo per non cambiare niente rispetto al solito fino all'ultimo quando, con l'ultimo Dpcm, è stato costretto a spostare al 100% la didattica delle superiori a distanza.