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Allarme criminalità tra le piccole e medie imprese. Aumentano del 7,5% in Trentino le operazioni sospette di riciclaggio
La criminalità si insinua tra le piccole e medie imprese con un aumento, nel corso del 2019 delle segnalazioni delle operazioni di riciclaggio. La Cgia di Mestre: “Secondo una nostra stima su dati della Banca d’Italia ammonta a circa 170 miliardi di euro l’anno il fatturato ascrivibile all’economia criminale presente in Italia"

TRENTO. E' allarme riciclaggio anche in Trentino Alto Adige con un aumento di segnalazioni su operazioni sospette che nell'arco di un anno sono salite del 14%.
A lanciarlo è la Cgia di Mestre con i dati del 2019 dove sono state segnalate all’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia oltre 105 mila operazioni sospette di riciclaggio: record mai toccato prima.
Stiamo parlando di presunti illeciti compiuti in massima parte da organizzazioni criminali che cercano di reinvestire in aziende o settori “puliti” i proventi economici derivanti da operazioni illegali.
Queste organizzazioni hanno caratteristiche sempre più internazionali e con gli anni sono riuscite anche ad affinare sempre di più la pulizia del denaro attraverso forme sempre più sofisticate tese a sfruttare eventuali buchi normativi.
Nel primo quadrimestre 2020, inoltre, la Uif ha ricevuto 35.927 segnalazioni, con un incremento del 6,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019.
Secondo le stime fatte dalla Cgia di Mestre, ci sono 170 miliardi che rientrano nel fatturato dell'economia criminale italiana. “Secondo una nostra stima su dati della Banca d’Italia – dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo – ammonta a circa 170 miliardi di euro l’anno il fatturato ascrivibile all’economia criminale presente in Italia. Praticamente lo stesso Pil della Grecia. Va segnalato, in base alle definizioni stabilite a livello internazionale, che questo importo non include i proventi economici provenienti da reati violenti - come furti, rapine, usura ed estorsioni - ma solo da transazioni illecite caratterizzate dall’accordo tra un venditore e l’acquirente. Come, ad esempio, il contrabbando, il traffico di armi, le scommesse clandestine, lo smaltimento illegale dei rifiuti, il gioco d’azzardo, la ricettazione, la prostituzione e la vendita di sostanze stupefacenti”.

Secondo l’Ufficio studi della CGIA, l’aumento delle segnalazioni di riciclaggio potrebbe trovare una sua “giustificazione” nel fatto che in questi ultimi anni gli impieghi bancari vivi (al netto delle sofferenze bancarie) alle imprese hanno subito una contrazione molto forte. Pertanto, non è da escludere che avendo ricevuto molti meno soldi dagli istituti di credito, tanti imprenditori, soprattutto piccoli, si siano rivolti a coloro che potevano erogare del credito con una certa facilità.
Per quanto riguarda il livello territoriale le regioni più colpite nel 2019 sono sono state la Campania (222,8 segnalazioni ogni 100 mila abitanti), la Lombardia (208,1) la Liguria (185,3) e la Toscana (184).
Per quanto riguarda il Trentino Alto Adige, si sono state 1510 segnalazioni (140 ogni 100 mila persone) con un aumento rispetto il 2018 del 14,7%. A livello provinciale, invece, Trento ha visto 729 segnalazioni con un incremento del 7.5% rispetto l'anno precedente.