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Coronavirus, a Trento i positivi per la Pat sono 650 ma quelli veri sono più di 2.200. Ordinanza di Ianeselli che chiude le casette del brulé
Il sindaco dopo le scene viste ieri in centro città ha deciso per una stretta immediata. La foto era stata mostrata al termine della conferenza stampa del presidente Fugatti dove tra le altre cose si ricordava che l'Rt in Trentino è in calo e restiamo uno dei pochi territori ''gialli'' e si presentavano i dati ''rassicuranti'' dei soli tamponi molecolari senza mostrare il quadro completo ai cittadini

TRENTO. Il sindaco ordina il ''divieto di vendita di caldarroste e vin brulé nei posteggi isolati'' e averte che ''nel caso di violazione della presente ordinanza (...) troveranno applicazioni le sanzioni (...) che prevedono una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 400 a 1.000 nonché, per le attività, la sanzione accessoria della chiusura della stessa fino a 30 giorni''. Questo il testo dell'ordinanza firmata oggi dal sindaco di Trento Franco Ianeselli dopo quanto successo ieri in via Oss Mazzurana, in centro, e mostrato al termine della conferenza stampa di Fugatti con una foto.
Molte persone assembrate davanti alla casetta che distribuisce brulé e castagne, alcune senza mascherina, a creare un vero e proprio effetto ''tappo'' sulla via cittadina che già era molto affollata di suo. Tante, infatti, forse troppe, le persone che hanno deciso di fare una passeggiata in centro sabato pomeriggio in un momento tanto complicato e difficile come quello che stiamo vivendo. Il virus circola in Trentino in maniera importante, come nel resto del Paese, e come noto i dati rassicuranti comunicati ogni giorno dal presidente Fugatti e dall'assessora Segnana sono parziali perché limitati ai positivi trovati con tampone molecolare quando da settimane anche i positivi da tampone antigenico valgono per l'isolamento e non vengono più controllati dal molecolare perché ritenuti pienamente affidabili.
In questo modo il grosso dei positivi non viene comunicato alla cittadinanza che, giocoforza, rischia di sottovalutare la situazione non avendo dalla politica provinciale un quadro reale di quel che sta accadendo. Per questo molti sindaci stanno pubblicando autonomamente i dati completi e se oggi vi abbiamo dato quelli del comune di Ledro (QUI ARTICOLO) dove i numeri sono quasi sei volte superiori a quelli comunicati ufficialmente vi diamo anche il nuovo dato su Trento che se mercoledì scorso vedeva ai 750 positivi da molecolare aggiungersene altri 1.100 da antigenici oggi è a 650 da molecolare e 1.590 da antigenico.
La forbice di distanza tra i due dati, insomma, continua ad ampliarsi perché, come vi abbiamo spiegato tante volte in questi giorni, i molecolari vengono sempre più usati per cercare i negativi visto che i positivi si trovano soprattutto con gli antigenici ma per essere ''liberati'' dalla quarantena è necessario il molecolare. Ma se chi governa la Provincia in conferenza stampa ripete che l'Rt è calato, che siamo tra i pochissimi in zona gialla e si mostrano dati parziali con rapporto di contagi/tamponi al 5% (l'Alto Adige è stabilmente sopra il 20%) il rischio che alcuni cittadini sottovalutino la situazione è molto alto. E allora ben vengano le ordinanze più restrittive come quella del primo cittadino di Trento.