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Coronavirus, Benetollo: “I tamponi prima di Natale? Non servono, le imprudenze possono avere conseguenze gravissime”
Nonostante i divieti sugli spostamenti in vista delle festività natalizie è iniziata la corsa ai tamponi, nella convinzione (errata) che garantiscano una sorta di “patente d’immunità”. Il numero uno di Apss: “In queste situazioni i test non servono. Quest’anno purtroppo è così sarà un Natale strano, ma dobbiamo accettarlo, per la salute delle persone a cui vogliamo bene”

TRENTO. Con l’entrata in vigore dell’ultimo Dpcm che vieta gli spostamenti fra Regioni tra il 21 dicembre e il 6 gennaio e chiude ai movimenti intercomunali per le giornate di Natale, Santo Stefano e del primo gennaio, un po’ in tutta Italia è iniziata la corsa ai tamponi. Nel pensiero comune si è fatta largo un’idea del tutto sbagliata per la quale i tamponi (con i laboratori privati che effettuano soprattutto quelli antigenici) funzionerebbero come una sorta di “patente d’immunità”, consentendo di far visita ai parenti in sicurezza.
“I tamponi prima di Natale non servono – afferma senza giri parole Pier Paolo Benetollo, direttore dell’Azienda sanitaria – anzi possono essere addirittura controproducenti se inducono false sicurezze”. Fermo restando che la precisione dei test antigenici si abbassa quando a sottoporsi al tampone è un asintomatico, come spiega Benetollo: “Durante la fase di incubazione della malattia il tampone può facilmente risultare negativo, anche se la persona si sta per ammalare. Così può accadere che le persone, falsamente rassicurate dall’esito negativo del tampone, nei giorni successivi contagiano gli altri”.
Nonostante questo, la voglia di far visita ai parenti durante le festività sembra prevalere e molte persone stanno prenotando un test attraverso i laboratori privati che offrono questo sevizio. Benché il sito dell’azienda sanitaria riporti che “per effettuare i test rapidi occorre avere una prescrizione medica”, e lo stesso concetto sia stato ribadito più volte in conferenza stampa, abbiamo potuto appurare che nelle realtà dei fatti è possibile prenotare un tampone senza ricetta.
Ad ogni modo, al di là delle informazioni contraddittorie, il problema più che dei laboratori è delle persone che, una volta ottenuto l’esito negativo, si convincono di essere al sicuro: “Se, direttamente o indirettamente, questo contagio arriva ad una persona anziana, o anche semplicemente diabetica, ipertesa, c’è la possibilità che questa imprudenza abbia conseguenze gravissime”, osserva Benetollo che poi conclude: “Quest’anno purtroppo è così, sarà un Natale strano, ma dobbiamo accettarlo, per la salute delle persone a cui vogliamo bene”.