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Coronavirus, dal decreto 'Rilancio Italia' in arrivo altri soldi per i lavoratori trentini, i sindacati: ''Circa 116 milioni di euro per la cassa integrazione"
Risorse importanti che vanno ad aggiungersi ad altre che sono arrivate nell'ultimo mese da Roma a partire dai soldi per il comparto sanitario (13 milioni), l'emergenza alimentare (3 milioni) ma anche interventi in termini di strumentazioni sanitarie, medici e infermieri. Fondamentale è che la Provincia, ora, coordini gli aiuti nazionali con quelli provinciali per non lasciare indietro nessuno

TRENTO. Da parte del Governo nazionale continuano ad arrivare aiuti economici al Trentino. Se da un lato la Giunta provinciale ha messo in piedi una manovra economica di ripartenza di 150 milioni di euro che andranno a finanziare una serie di interventi (QUI L'ARTICOLO), il Governo italiano sarebbe infatti pronto, grazie agli ultimi interventi approvati, ad assegnare per la sola cassa di integrazione dei lavoratori trentini una cifra che si potrà aggirare sui 116 milioni di euro.
Milioni di euro, insomma, ai quali si devono sommare anche i soldi, 13 milioni, arrivati per il comparto sanitario, i 3 milioni per l'emergenza alimentare e altri interventi sia economici ma anche di strumentazioni sanitarie, aiuti di medici e infermieri. Gli ultimi 116 milioni di euro, hanno spiegato Cgil Cisl Uil sono misure che danno risposte a lavoratori e alle loro famiglie e allo stesso tempo chiedono all’Inps di “superare i ritardi accumulati fino ad oggi”.
Entrando nello specifico, lo stanziamento arriva dal decreto Rilancio varato ieri sera dal Consiglio dei Ministri e porta risorse importanti per i lavoratori e le lavoratrici trentine, oggi in cassa integrazione a causa della crisi prodotta dall’emergenza coronavirus. Il testo stanzia 11,6 miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali, e circa l’1% di questa somma, dunque 116 milioni di euro, secondo i calcoli fatti dalle organizzazioni sindacali, potrebbe essere utilizzata dai fondi di solidarietà del Trentino e dell’Alto Adige che erano rimasti esclusi dal decreto Cura Italia.
“Si tratta ovviamente di un calcolo puramente teorico – precisano i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Quello che è certo è che con il nuovo decreto i Fondi saranno dotati delle risorse necessarie per rispondere alle domande di cassa integrazione arrivate in queste settimane e per quelle che presumibilmente arriveranno nelle prossime. E questa è una buona notizia”. Ad oggi sono state avanzate in Trentino circa 4.500 domande di ammortizzatore sociale, 1.500 sono già state evase dall’Inps e le altre lo saranno nei prossimi giorni.
Non basta solo, però, stanziare le risorse. E’ altrettanto necessario che questi soldi arrivino nelle tasche dei lavoratori. Fino ad oggi si sono registrati gravi ritardi. “Ora l’Istituto – hanno spiegato i tre sindacati - deve agire finalmente con la rapidità necessaria. I lavoratori non possono più attendere e il Governo deve vigilare affinché la cassa integrazione arrivi rapidamente nelle tasche di lavoratrici e lavoratori”. Novità anche per i lavoratori stagionali del turismo visto che è stato deciso di estendere la Naspi, l’indennità di disoccupazione, per altri due mesi.
Infine il capitolo delle misure di contrasto alla povertà. Il decreto rifinanzia il reddito d’emergenza. In tutto questo è però importante, sottolineano i sindacati, che ci sia un coordinamento tra gli interventi provinciali e nazionali. “La Provincia – spiegano - affronti il nodo del coordinamento tra strumenti nazionali e provinciali, dunque reddito d’emergenza, reddito di cittadinanza e assegno unico. Abbiamo già sollecitato l’assessora Segnana su questo tema nelle scorse settimane. Attendiamo un confronto. L’obiettivo deve essere quello di non lasciare indietro nessuno”.