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Coronavirus, dal marito che voleva vivere in camper perché non 'sopportava' la moglie a chi chiedeva di portare il gatto in Bondone. Oltre 20 mila le chiamate alla polizia locale di Trento in periodo di lockdown
Sono state oltre 20 mila le chiamare che sono arrivate tra marzo e fine aprile. Dietro a ogni quesito c'è una storia, un'urgenza del tutto personale che non accettava di essere rinviata neppure dalle misure imposte per contenere il rischio contagio

TRENTO. Domande e situazioni improbabili che hanno regalato anche qualche sorriso. Sono quelle che sono arrivate alla centrale operativa della polizia locale nel periodo di lock down. Un periodo davvero impegnativo per chi è stato chiamato a rispondere alle tante domande dei cittadini ma anche offrire rassicurazioni.
Sono state oltre 20 mila le chiamare che sono arrivate tra marzo e fine aprile. Dietro a ogni quesito c'è una storia, un'urgenza del tutto personale che non accettava di essere rinviata neppure dalle misure imposte per contenere il rischio contagio.
Uno spaccato delle tante richieste è stato fornito dal Comune. Tra le tante telefonate, ecco allora quella di una ragazza che ha chiesto se per il fine settimana si poteva ricongiungere con il suo fidanzato che abita in altra regione. Alla risposta negativa la ragazza ha commentato che la normativa doveva lasciare che i fidanzati si incontrassero. Altrimenti, se in questo periodo le coppie finiscono per sfasciarsi la colpa è del Governo.
Ma anche una signora che ha chiesto se da Meano poteva andare a comperare il mangime per le galline in un determinato negozio a Mattarello perché con quella tipologia di mangime le uova sono più grosse e più buone. Stessa cosa per le crocchette del gatto: quelle sotto casa non piacciono al felino.
E ancora, un'altra signora voleva andare a fare la spesa in un supermercato lontano da casa perché quello vicino è un discount e non ha la pasta della marca preferita. In molti chiedevano poi di poter allontanarsi da casa per prendere sementi e piantine per l’orto, perché “adesso è il momento giusto, poi è tardi”.
Una signora di Mattarello ha chiesto se poteva andare a dar da mangiare a un gatto randagio in Valsorda. Ha assicurato di essere a conoscenza degli orari in cui l'animale si faceva trovare in piazza. Ha invece chiamato allarmata la centrale della polizia locale una signora perché i poliziotti avevano preso i suoi documenti con i guanti che potevano essere pieni di virus.
Una residente in centro storico è stata sanzionata vicino a un centro commerciale di Trento Nord mentre vagava alla ricerca di una borsetta da acquistare: in pieno lock down, non aveva idea che i negozi fossero chiusi.
Per la salute del “proprio gatto” un signore ha chiesto se poteva portarlo a prendere aria in Bondone mentre un altro ha chiesto di poter andare a piedi nel parcheggio dei camper per poter trasferirsi per alcuni giorni in quanto non sopportava più la moglie.