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Coronavirus, ecco le province “più contagiose”. Male Trento e Bolzano, maglia nera Belluno dove partecipando a un evento con 100 persone c’è il 72% di possibilità di entrare in contatto con un positivo
La mappa della Fondazione Isi mostra una stima del rischio di essere esposti al Sars-CoV-2 in base al numero di partecipanti a un evento. Secondo una delle proiezioni durante uno spettacolo all’aperto con 1000 persone (il limite massimo), nella situazione ottimale di individuare un’infezione su due, in Trentino ci sarà il 75% delle probabilità di entrare in contatto con un positivo, in provincia di Belluno invece sarà praticamente una certezza

TRENTO. “Qual è la probabilità che una persona che partecipa a un evento sia positiva al Sars-CoV-2?” È da questa domanda che sono partiti gli esperti della Fondazione dell’Istituto per l’Interscambio Scientifico (Isi), un ente di ricerca privato con sede a Torino, per realizzare una mappa interattiva dove viene mostrata una stima del rischio di essere esposti al virus. Per rispondere a questo quesito, spiegano i ricercatori, è stato più facile stimare la probabilità del contrario cioè valutando la possibilità che nessuno dei partecipanti a un evento sia infetto.
In altre parole il rischio è espresso come la probabilità che almeno un individuo positivo sia presente all’evento e così emerge una “classifica” delle province “più contagiose”. La maglia nera va a Belluno dove, partecipando a un evento con 100 persone, ci sarà il 72% delle possibilità di entrare in contatto con un positivo. Male anche Genova (65%), Aosta (62%), Pisa (61%), Arezzo (60%), Prato (59%) e Napoli (56%). Non vanno bene Trento e Bolzano che si attestano rispettivamente al 34 e 45%. Situazione analoga in Veneto: Venezia (44%), Vicenza (35%), Verona (34%) e Padova (30%). Unica eccezione è la provincia di Rovigo dove le possibilità scendono al 7,9%. Questi valori sono calcolati tenendo conto di individuare un’infezione ogni sei contagi reali, un dato in linea con quanto avveniva nel primo periodo pandemico e non troppo distante da quello attuale.
Grazie alla mappa si può facilmente comprendere perché il Governo abbia scelto di intervenire con un nuovo Dpcm, limitando a un massimo di 30 i partecipanti che possono prendere parte a matrimoni, comunioni, cresime e funerali. Per quanto riguarda gli spettacoli invece, non è cambiato nulla: 200 partecipanti al chiuso e 1000 se l’evento è all’aperto (con il vincolo di mantenere un metro tra i posti a sedere). Ricalcolando le probabilità su queste cifre, persino con una percentuale ottimale (cosa che però non avviene) di infezioni rilevate, una ogni due contagi reali, le possibilità di partecipare a un evento dove c’è almeno una persona positiva aumentano esponenzialmente. Su una stima con 1000 partecipanti a Belluno si avrà quasi la matematica certezza (99%) di incontrare un positivo. Alle stesse condizioni a Trento la percentuale sale al 75% mentre a Bolzano raggiunge l’86%.
“Il rischio di incontrare una persona affetta da Covid-19 – dichiarano i ricercatori – dipende da tre fattori: la stima della prevalenza di casi nella specifica provincia, il fattore di sottostima delle infezioni da parte del sistema di sorveglianza e il numero di partecipanti all’evento”. La mappa valuta il rischio di essere potenzialmente esposti al Sars-CoV-2 dato il numero di persone che partecipano a un evento: “Tenendo presente – sottolineano dalla fondazione Isi – che questo strumento non esprime la probabilità di contrarre l’infezione, ma solo di trovarsi a un evento dove almeno un altro individuo è virus positivo”. Una stima quindi che per definizione è imperfetta ma può essere comunque molto indicativa rispetto l’evoluzione dell’epidemia provincia per provincia.