Coronavirus, mascherine e guanti sono preziosi. Ecco quali usare e perché e come evitare lo spreco di risorse
L'Agenzia per la Protezione civile fornisce informazioni sul corretto utilizzo di mascherine e guanti al fine di evitare uno spreco di risorse

BOLZANO. Mascherine e guanti per prevenire il contagio da coronavirus. Quando sono utili? E quali sono i migliori? Stiamo parlando di beni che ad oggi sono diventati davvero molto preziosi. In attesa che le forniture siano disponibili per tutti, è opportuno conoscere le loro caratteristiche e seguire alcune semplici indicazioni per la loro scelta e per il loro impiego.
A fornire alcune informazioni è la Provincia di Bolzano attraverso l'Agenzia per la Protezione civile che offre importanti spiegazioni sul corretto utilizzo di mascherine e guanti al fine di evitare uno spreco di risorse.
Le mascherine chirurgiche, quelle fatte in casa, possono essere usate da tutta la popolazione circolante e da tutte le persone che lavorano. Detto questo occorre anche ricordare che i cittadini devono rimanere in casa. Queste mascherine impediscono alle goccioline prodotte con colpi di tosse e con starnuti di raggiungere e contagiare chi si trova ad una distanza inferiore a 2 metri.
Quando si deve uscire, se è impossibile mantenere una distanza da altre persone superiore a 2 metri, sempre nel rispetto della nota distanza minima interpersonale di 1 metro, indossare una mascherina di tipo chirurgico o anche una qualsiasi protezione come una scaldacollo, una sciarpa o simili, aiuta ad evitare di contagiare altre persone. Indossare una mascherina quando si è da soli o a distanza superiore di 2 metri non comporta alcun beneficio e rischia solo di deteriorare la mascherina con l’uso eccessivo.
Tipi di mascherine
Entrando nello specifico le mascherine in commercio sono di diversi tipi e forniscono diversi modi e gradi di protezione, ma la cosa più importante è capire chi si vuole proteggere e quando bisogna proteggere o proteggersi per non sprecare risorse inutilmente.
In commercio ci sono sostanzialmente due tipologie di mascherine: i respiratori e le mascherine chirurgiche. I respiratori riducono l’esposizione agli aerosol presenti nell’aria, sono DPI (Dispositivi di Protezione Individuale), servono a proteggere chi le indossa e sono disponibili con diversi livelli di protezione. Le mascherine chirurgiche, invece, impediscono che le particelle espirate con il fiato si disperdano nell’ambiente e proteggono le persone che si trovano nelle vicinanze di chi le indossa.
Fra i respiratori in commercio ci sono le mascherine FFP3 con valvola di esalazione ed elevato livello di protezione, che sono impiegate negli ospedali nei reparti terapia intensiva e proteggono il personale sanitario che è a contatto con pazienti certamente contagiati). Un livello subito inferiore di protezione offrono le mascherine FFP2 con valvola di esalazione, utilizzate dai soccorritori che sono a contatto con persone e/o pazienti potenzialmente contagiati. Mascherine FFP2 senza valvola sono in dotazione a lavoratori esposti al pubblico solo in caso di emergenza e come ausilio ai soccorritori che devono essere protetti, ma non rischiare di contagiarsi tra di loro. Le mascherine FFP2 senza valvola sono in dotazione anche ai medici di famiglia e alle guardie mediche quando sono in presenza di paziente potenzialmente malato.
I guanti, utili per limitare il contagio
I guanti costituiscono un ottimo strumento per limitare il contagio a patto che siano rispettate delle semplici regole e non sostituiscano la corretta igiene delle mani che deve essere accurata e durare almeno 60 secondi.
I guanti devono essere sostituiti ogni volta che si sporcano, devono essere eliminati al termine dell’uso (per esempio al rientro dal supermercato) e non devono essere riutilizzati. Sono invece necessari in alcuni contesti lavorativi come, per esempio, per il personale addetto alla pulizia, alla ristorazione o al commercio di alimenti. Sono indispensabili nel caso di assistenza ospedaliera o domiciliare agli ammalati.