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Famiglie arcobaleno, Arcigay contro Merler: ''La sua visione è fuori dalla storia''. DolomitiPride divisivo? ''Una narrazione sbagliata''
L'Arcigay la scorsa settimana ha presentato sei punti per una "città più inclusiva". Fino ad oggi per Trento hanno aderito Filippo Degasperi, Giuliano Pantano, Franco Ianeselli e Carmen Martini (M5S). Per Roveto Gloria Canestrini e Francesco Valduga

TRENTO. ''Un discorso divisivo e un'idea di famiglia fuori dalla storia”. E' questo il commento che il presidente dell'Arcigay del Trentino, Lorenzo De Preto ha fatto dopo aver letto l'intervista al candidato sindaco della destra Andrea Merler. (QUI L'ARTICOLO)
Alla domanda sul DolomitiPride e sulle nozze Lgbtq Merler ha risposto: “Per me la famiglia resta quella formata da un uomo e una donna, da un padre e una madre. Un nuovo DolomitiPride? Anche se non mi opporrei alla sua organizzazione, non la considero una priorità, tra l’altro ricordando che quello celebratosi a Trento ha già creato pesanti fratture interne allo stesso mondo Lgbt, come provano le vibranti critiche sollevate verso la manifestazione da Arcilesbica Trentino Alto Adige, non esattamente una sigla conservatrice o bigotta”.
Parole queste che hanno portato l'Arcigay trentina a rispondere immediatamente. “Chi diventa sindaco si troverà inevitabilmente ad esserlo di tutti e tutte. Sono preoccupanti le parole divisive che ha utilizzato Merler in queste sue dichiarazioni”.
Il DolomitiPride organizzato nel 2018 è stato uno degli eventi più importanti della città. I numeri arrivati dalla questura hanno parlato di oltre 8 mila presenze mentre per gli organizzatori oltre 10 mila. “Il DolomitiPride non ha diviso – ha spiegato Lorenzo De Preto – ma ha avuto una partecipazione che va oltre le aspettative. Ci sono state tantissime associazioni, anche di tradizione cattolica, che sono scese in strada con noi e ci sono stati tantissimi appuntamenti su tutto il territorio . Quella che fa Merler è una narrazione sbagliata”.
In tema di “famiglia” opposte le posizioni di Arcigay e Merler. “Ormai mi rendo conto che i messaggi politici – continua De Preto - in tempi di campagna diventano slogan. Ma non possiamo usare come slogan attrattivo una visione della famiglia che è fuori dalla storia e dal tempo. Che lui lo voglia o no le famiglie arcobaleno, che lui non riconosce tali, vivono, lavorano, esistono e sono presenti sul nostro territorio. Negarlo è non vedere la realtà delle famiglie trentine”.
La scorsa settimana l'Arcigay del Trentino in conferenza aveva presentato sei punti, sei azioni concrete che possono fare di Trento una città più inclusiva con la richiesta di adesione da parte dei candidati sindaco. (QUI L'ARTICOLO)
Fino ad oggi ad aderire ai punti sono stati: per le elezioni comunali di Trento Filippo Degasperi (Onda Civica), Giuliano Pantano (Rifondazione Comunista), Franco Ianeselli (Siamo Trento) e Carmen Martini (M5S). Per le elezioni comunali di Roveto Gloria Canestrini (Rinascita Rovereto) e Francesco Valduga (Idea Rovereto).
“Esprimiamo – spiega Arcigay Trento - anche un 'semaforo giallo' relativo alla posizione espressa dal candidato sindaco Merler per la città di Trento. Ringraziamo il candidato per aver risposto alla nostra sollecitazione, tuttavia segnaliamo di fatto la mancata adesione a 'Diritti Al Voto'. Il candidato 'prende atto' – continua l'associazione - dell'iniziativa e 'se eletto' si dice "disponibile a un confronto senza pregiudizio' sulle tematiche in oggetto”.
Attraverso la mail [email protected] i candidati sindaco possono ancora far pervenire la loro sottoscrizione all'iniziativa consultabile anche sul sito www.arcigaydeltrentino.it.