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Caso Benno, arrivano i subacquei della Costa Concordia. Per una settimana si immergeranno alla ricerca di Peter Neumair

Sono arrivati da Genova i subacquei del Nucleo speciale dell'Arma, un'élite impegnata anche nelle ricerche di corpi dopo il disastro della Costa Concordia del gennaio 2012. Si immergeranno per una settimana nel fiume Adige. Conclusa l'autopsia sul cadavere di Laura Perselli: fu strangolata senza potersi difendere

Di Davide Leveghi - 20 febbraio 2021 - 10:26

BOLZANO. Riprenderanno nella mattinata di sabato 20 febbraio le ricerche di Peter Neumair. Per cercare il marito di Laura Perselli, il cui corpo è stato recuperato lo scorso 6 febbraio nel fiume Adige all'altezza di Egna, sono giunti in Alto Adige gli specialisti dell'Arma dei carabinieri del nucleo subacqueo di Genova.

 

Per una settimana, i subacquei si immergeranno nell'Adige per “passare al setaccio” tutto il fondale e trovare il corpo di Neumair, che nella giornata di venerdì 19 febbraio avrebbe compiuto 64 anni. Dell'uomo, scomparso il 4 gennaio scorso, non si trovano più tracce da oltre un mese e le speranze di ritrovare il corpo si sono assottigliate dopo il naufragare delle ricerche massicce attivate nelle settimane passate.

 

Con droni, gommoni, elicotteri e oltre 200 uomini si era cercato di controllare tutta l'asta dell'Adige in cui si presumeva potesse essere stato gettato il corpo. Da Bolzano a Mori, la ricerca ha potuto contare anche sull'abbassamento del livello del fiume e lo stop a ogni attività lungo gli argini e il greto, così da rendere l'acqua il meno torbido possibile. Tale scelta aveva nondimeno permesso il ritrovamento del corpo di Perselli. Ma del marito, nonostante degli avvistamenti sospetti, non si è riusciti a trovare nulla.

 

Per questo è stato inviato in Alto Adige un nucleo specializzato di subacquei, impegnato ad esempio nelle ricerche di corpi dopo il disastro della Costa Concordia nel gennaio 2012.

 

Contemporaneamente, dal punto di vista giudiziario continuano le indagini. L'autopsia svolta sul corpo di Perselli ha chiarito come sia stata uccisa per strangolamento. La donna non è stata in grado di difendersi, mancando ogni tipo di segno di difesa. Al tempo stesso, gli inquirenti ritengono che nell'abitazione di Castel Roncolo, a Bolzano, nelle immediate fasi successive all'omicidio siano avvenuti dei tentativi di depistaggio. Cominciata la ricerca, infatti, i cani dell'Unità cinofila sono apparsi confusi, prendendo ognuno una direzione differente.

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