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Coronavirus, a partire dalla seconda metà di febbraio si punta a riaprire le visite nelle Rsa. Segnana: ''Guardiamo con maggiore fiducia al futuro''
Secondo i dati forniti dalla Pat, in Trentino, nelle Rsa, l'83% dei residenti ha ricevuto la prima dose del vaccino anti Covid. Il numero esatto di queste persone è 3.264. Questi dati sommati al numero degli ospiti guariti da meno di 6 mesi portano ad una copertura pressoché totale degli ospiti delle RSA trentine

TRENTO. A partire dalla seconda metà di febbraio quindi l'obiettivo è quello di riaprire alle visite le Rsa, ovviamente nel rispetto di rigidi protocolli sicurezza. Ma non solo: riprenderanno anche gli ingressi dal territorio da parte degli anziani. Queste le prime importanti notizie che arrivano dal tavolo che si è tenuto nel corso del pomeriggio e che ha visto la presenza della Provincia assieme ai rappresentanti dell'Apss, la presidente e il direttore di Upipa Francesca Parolari e Massimo Giordani e il direttore generale di Spes Italo Monfredini
Un appuntamento molto atteso che già avevamo anticipato nei giorni scorsi. Per gli ospiti delle case di riposo ed i loro parenti significa la fine di una prova lunghissima e dolorosa: quella imposta dal distacco per evitare il più possibile un contagio fra gli anziani che in tantissimi casi evolve nel peggiore dei modi.
In Trentino, nelle Rsa, l'83% dei residenti ha ricevuto la prima dose del vaccino anti Covid. Il numero esatto di queste persone è 3.264. Questi dati sommati al numero degli ospiti guariti da meno di 6 mesi portano ad una copertura pressoché totale degli ospiti delle RSA trentine. E' inoltre in corso la somministrazione della seconda dose che si concluderà nelle prossime due settimane.
“E’ una notizia – sottolinea l’assessore alla salute Stefania Segnana – che ci conforta. Si era scelto di partire dagli anziani ospiti delle Rsa e di dare loro copertura attraverso le vaccinazioni, proprio perché consapevoli della loro fragilità e di quanto la sofferenza legata alle incertezze del momento fosse acuita proprio dalla distanza tra gli anziani e i loro congiunti. La possibilità di riaprire progressivamente e in sicurezza le Rsa ci fa guardare con maggiore fiducia al futuro perché è un fatto che consente di riannodare i fili delle relazioni interpersonali, che sono estremamente importanti. Se oggi possiamo pensare alla possibilità di riavvicinare le famiglie agli ospiti delle Rsa è grazie al lavoro di molte persone che anche in questa occasione ringraziamo per il loro impegno. In ogni caso la sicurezza e la salute degli ospiti delle Rsa è e sarà sempre la prima delle nostre preoccupazioni”.