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Coronavirus, due focolai nel Cadore: uno nel coro parrocchiale e uno dopo la festa di compleanno in baita
Due focolai nel Cadore, in Provincia di Belluno. Il primo si è originato in un coro parrocchiale a cavallo di Pasqua generando una ventina di positivi. Il secondo invece sarebbe scoppiato in una baita dove dei giovani hanno festeggiato un compleanno nonostante le norme anti-assembramento

BELLUNO. Secondo i dati Belluno sarebbe la provincia veneta con minore incidenza di contagi, con pochi nuovi casi nelle ultime settimane. Nonostante questi dati incoraggianti il Cadore torna ad essere uno dei focus del dipartimento di Prevenzione dell’Usl 1. Il problema? Due focolai di Covid-19 scoppiati a breve distanza l’uno dall’altro a fine aprile.
Il primo è il caso di un coro parrocchiale, riunitosi poco prima di Pasqua per organizzarsi in vista della messa pasquale. Nonostante un paio dei partecipanti presentassero dei sintomi riconducibili al virus, le prove sono andate avanti lo stesso e così alla fine sono risultate positive una ventina di persone. Uno dei venti è stato anche ricoverato in ospedale in grave condizione e decine di amici e familiari sono finiti in quarantena. Il lato positivo della vicenda è che in questo caso ricostruire la catena dei contatti è stato piuttosto semplice.
Al contrario preoccupa il Comune di Vodo, dove un gruppo di giovani si è riunito in baita il 25 aprile per celebrare un compleanno. Uno dei ragazzi era però un positivo inconsapevole e avrebbe infettato almeno altre 5 persone, con il rischio di sviluppare un importante focolaio. In questo caso ricostruire la catena dei contatti non è per niente facile. Infatti sembra che i ragazzi abbiano cercato di sviare le autorità, in quanto la festa avrebbe violato le norme anti assembramento.