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Coronavirus, è allarme varianti. Si lavora ad una nuova stretta, Di Maio: ''Non ci sono alternative a misure più rigide''
A parlare di accelerazione della pandemia è stato anche il ministero della Salute, Roberto Speranza: "La variante inglese si diffonde con il 35/40% in più rispetto a quella tradizionale e i nostri casi in aumento sono dovuti proprio a questa variante"

TRENTO. I contagi sono tornati a correre in tutta Italia. A preoccupare sono i dati analizzati nell'ultimo fine settimana che mostra un balzo nei casi dovuto soprattutto alle varianti.
Davanti ad uno scenario simile il Governo è pronto per un nuovo giro di vite che potrebbe arrivare già entro la fine di questa settimana. Se da un lato si vuole accelerare la campagna di vaccinazione dall'altro parallelamente bisogna contenere i contagi.
“Le varianti – ha spiegato ieri pomeriggio il ministro della Salute, Roberto Speranza - hanno prodotto un'accelerazione dell'epidemia, quella inglese per esempio si diffonde con il 35/40% in più rispetto a quella tradizionale e i nostri casi in aumento sono dovuti proprio a questa variante. Le varianti rappresentano una nuova sfida che ci costringe a tenere misure molto rigorose”.
Già oggi ci dovrebbe essere un vertice tra il Governo e i componenti del Comitato tecnico scientifico nazionale per capire come si possa andare avanti e quali interventi mettere in campo.
A dire che in Italia servono in questo momento misure più rigide per contrastare la pandemia "come sta chiedendo anche il comitato tecnico scientifico" è stato anche il ministro Luigi Di Maio che attraverso un post su Facebook che un forte senso di responsabilità a tutte le forze politiche per le decisioni che dovranno essere messe in campo.

"In questo momento - ha spiegato il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale - il problema numero uno per tutti deve essere la pandemia. Nelle ultime 24 ore in Italia abbiamo registrato oltre 20mila nuovi casi, con un tasso di positività che sale al 7,6 per cento. Aumentano di nuovo i ricoverati in terapia intensiva e piangiamo complessivamente quasi 100 mila vittime".
Ecco allora che per Di Maio servono "misure più rigide" come indicato dal Cts senza però dimenticare gli aiuti per le attività economiche. "Vuol dire – spiega - che come governo dobbiamo subito individuare e mettere in campo gli interventi economici per compensare gli effetti delle nuove restrizioni. Velocità e decisione sono fondamentali".
Non bisogna abbassare la guardia. "Purtroppo – spiega il titolare della Farnesina - come stiamo vedendo anche in questa nuova fase politica, non ci sono alternative a misure più rigide, perché se è vero che ci siamo abituati alla convivenza con il virus, è altrettanto vero che questa ondata è provocata da nuove varianti che stanno preoccupando tutta Europa e vanno contenute".