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Coronavirus, ordinanza Fugatti: Comuni con 6.000 abitanti via libera agli spostamenti fino a 30 chilometri, anche in zona arancione
Cambiano le regole della zona arancione trentina, via libera agli spostamenti fino a 30 chilometri anche per i Comuni che non superano i 6.000 abitanti. La Pat: “Poco rilevante un eventuale impatto negativo sul fronte epidemiologico, a fronte di un notevole miglioramento della vivibilità”. Ecco per quali amministrazioni vale la nuova ordinanza

TRENTO. L’ultima ordinanza recentemente promulgata introduce un’importante modifica in materia di spostamenti estendendo la deroga dei 30 chilometri (calcolati sul percorso) anche ai Comuni con 6.000 abitanti, allargando di fatto la platea che prima doveva tassativamente fermarsi alle amministrazioni fino a 5.000 abitanti.
La richiesta, accolta dalla Giunta Fugatti, è arrivata dal Consorzio delle Autonomie locali della Pat. Alla luce del numero di abitanti l’estensione delle deroghe riguarda sette amministrazioni del territorio trentino: Vallelaghi, Mezzocorona, Primiero San Martino di Castrozza, Ledro, Baselga di Pinè, Dro e Altopiano della Vigolana (anche se gli ultimi due non sono nominati nell’ordinanza, forse perché stando agli ultimi censimenti rientravano già al di sotto dei 5.000 abitanti). “Pertanto – si legge nell’ordinanza – appare poco rilevante un eventuale impatto negativo sul fronte epidemiologico, a fronte di un notevole miglioramento della vivibilità per la popolazione ivi residente”.
Quindi anche per i comuni trentini che vanno dai 5000 fino ai 6000 abitanti sono consentiti gli spostamenti per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso il capoluogo di Provincia.
La regola generale stabilisce la possibilità di spostamento libero in entrata e in uscita dai confini del proprio Comune, senza necessità di giustificazione mediante apposito modulo, purché si rimanga nell’arco di 30 chilometri da tali confini (calcolando tale distanza sulla base del percorso prescelto e non in linea d’aria) e ad esclusione della possibilità di spostarsi verso il capoluogo di Provincia. Oltre i 30 chilometri sussiste la necessità di giustificare il proprio spostamento per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute ovvero situazioni di necessità.
Secondo quanto precisato dalle Faq pubblicate sul sito del Governo, è altresì possibile spostarsi sul territorio di altra Regione o Provincia autonoma, purché si rimanga nell’ambito dei 30 chilometri dal confine del proprio Comune, anche per andare a visitare parenti o amici una volta al giorno e tra le 5 e le 22 nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle già conviventi in tale abitazione (in tale caso le due persone che si spostano potranno portare con sé minori di anni 14 su cui esercitano la potestà genitoriale o persone disabili o non autosufficienti conviventi).