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Coronavirus, tutta la Lombardia in "arancione rinforzato". Fontana: "Tutte le scuole in dad. Lo facciamo per preservare le aree con meno contagi"

Dalle ore 24 di giovedì 4 marzo fino al 14 marzo, tutta la Lombardia sarà in zona "arancione rinforzato". La giunta ha infatti deciso di eliminare ogni differenza tra le aree, così da preservare quelle province meno interessate dai contagi. Il presidente Attilio Fontana: "Tutte le scuole di ogni ordine e grado, eccetto i primi servizi all'infanzia, dovranno sospendere l'attività in presenza"

Di Davide Leveghi - 04 marzo 2021 - 13:15

MILANO. “Tutta Italia, tranne la Sardegna, si sta avvicinando a passi lunghi verso la zona rossa”, aveva detto il consulente speciale della Regione Lombardia per il piano vaccinale Guido Bertolaso. E per affrontare al meglio questa recrudescenza della pandemia, la stessa Regione ha deciso di eliminare ogni differenziazione interna, stabilendo regole univoche per tutte le Province.

 

Basta “zone rosse” mirate e tutta la Lombardia in “arancione rinforzato”. È questa la grande novità decisa dalla giunta, dopo che nelle scorse settimane il peggioramento registrato in alcune province, come quella di Brescia, aveva portato alla creazione di misure ad hoc per il contenimento dei contagi. In particolare, proprio nella “Leonessa d'Italia”, a preoccupare era stato il rilevamento della mutazione nigeriana, mentre in tutta la Regione, come comunicato dall'assessora al Welfare Letizia Moratti, la variante inglese ha già superato abbondantemente il ceppo originario del virus nelle infezioni rilevate.

 

Ma in cosa consisterà la nuova ordinanza firmata dal presidente Attilio Fontana? A partire dalla mezzanotte di venerdì 5 marzo e fino a domenica 14 marzo, tutte le scuole ad eccezioni dei servizi per la prima infanzia dovranno tenere chiuso. "Visti l'andamento della situazione epidemiologica sul territorio e le peculiarità del contesto sociale ed economico, è sospesa la didattica in presenza nelle istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo e secondo grado, nelle istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado, negli istituti tecnici superiori e nei percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore, nonché nelle scuole dell'infanzia (esclusi i servizi per la prima infanzia)”, si legge nella nota diramata dall'ufficio stampa della Regione.

 

“La Commissione indicatori Covid-19 della Regione Lombardia – spiega il presidente Fontana – a seguito dell'analisi dei dati effettuata ha condiviso la necessità di superare la differenziazione tra aree assumendo interventi di mitigazione rinforzati per tutto il territorio regionale, con l'obiettivo, oltre che di contenere l'incremento dei contagi, di preservare le aree non ancora interessate da un'elevata incidenza”.

 

Tra le altre misure introdotte vi sono il divieto di “recarsi presso le proprie abitazioni diverse da quella principale (le cosiddette 'seconde case'), ubicate nel territorio della Regione fatti salvi gli spostamenti motivati da comprovate e gravi situazioni di necessità”, il divieto di spostarsi “verso le abitazioni private abitate ubicate nel territorio della Regione, fatti salvi gli spostamenti motivati da comprovate e gravi situazioni di necessità”, il divieto de “l'utilizzo delle aree attrezzate per gioco e sport all'interno di parchi, ville e giardini pubblici, fatta salva la possibilità di fruizione da parte di soggetti con disabilità”.

 

Inoltre, è permesso “l'accesso alle attività commerciali al dettaglio, al fine di limitare al massimo la concentrazione di persone, ad un solo componente per nucleo familiare”, mentre “è fatto obbligo di indossare mascherine chirurgiche o presidi analoghi di protezione delle vie respiratorie sui mezzi di trasporti pubblici circolanti nel territorio della Regione Lombardia”.

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