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Le Acli contro l'abolizione della doppia preferenza di genere: "Una proposta che rappresenta un punto oscuro sulla strada dell'emancipazione"
Le Acli trentine si allineano quindi con tutte le associazioni e i gruppi che si sono espressi negativamente sulla messa in discussione dell’articolo di legge riguardante la doppia preferenza di genere

TRENTO. Non si ferma la discussione sul nuovo ddl riguardo l’abolizione della doppia preferenza di genere per tornare alle tre preferenze nel sistema elettorale, superando così il principio di riequilibrio delle rappresentanze di genere. Ad essere fortemente contrari al ddl sono anche il direttivo del Coordinamento donne e la presidenza delle Acli Trentine: “La proposta approvata quattro anni fa era stata fortemente voluta del movimento femminile delle Acli anche in relazione del percorso di sensibilizzazione riferito ai ‘Giovedì alle Acli’ – sostiene la responsabile del direttivo Donatella Lucian – si trattò allora di un passo avanti sulla strada della promozione della rappresentanza di genere, mentre questa proposta ne rappresenta due indietro”.
Le Acli trentine si allineano quindi con tutte le associazioni e i gruppi che si sono espressi negativamente sulla messa in discussione dell’articolo di legge riguardante la doppia preferenza di genere.
Lucian e il presidente del movimento Luca Oliver sottolineano la loro vicinanza a tutte le donne trentine, sostenendo che “con questa proposta si ridurrebbe la possibilità di elezione della componente femminile della comunità autonoma, e che il tutto rappresenterebbe un ritorno al passato ed un punto oscuro sulla strada dell’emancipazione, del pluralismo e della democrazia”.