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Soluzione fisiologica al posto dei vaccini, Ferro: "Informati venerdì scorso, abbiamo provveduto a governare l'episodio"
Intervenuto nella conferenza stampa sulla situazione Covid in provincia, il direttore della Prevenzione dell'Apss Antonio Ferro spiega l'errore nella somministrazione a 12 operatori dell'ospedale di Rovereto di una soluzione fisiologica al posto dei vaccini. "Questo dimostra quanto siano importanti i controlli"

TRENTO. “L'errore c'è stato effettivamente e non abbiamo voluto mettere in croce i nostri operatori, visti gli sforzi che stanno facendo. Abbiamo ritenuto opportuno informare i diretti interessati e quello che doveva essere fatto è stato fatto”. Risponde così, il direttore del Dipartimento Prevenzione dell'Azienda sanitaria Antonio Ferro.
La questione delle soluzioni fisiologiche somministrate a dei sanitari dell'ospedale di Rovereto al posto dei vaccini ha infatti già fatto il giro d'Italia, dopo che a lanciare la notizia del clamoroso errore era stato il nostro giornale. A qualche ora di distanza, non a caso, la stessa Apss si era sentita in dovere di rispondere, cercando di fare chiarezza e riconoscendo effettivamente l'errore.
A spiegare le dinamiche dell'episodio è stato lo stesso Ferro, intervenuto nella consueta conferenza stampa sulla situazione Covid in Trentino. “Circa venerdì scorso ho avuto la comunicazione da Rovereto di un problema. Nel corso di una seduta vaccinale sono stati trovati 2 flaconcini integri, con la seduta che ormai era praticamente conclusa. Immediatamente abbiamo detto di richiamare tutte le persone interessate, 47, e con la chiarezza e la trasparenza che ci contraddistinguono, abbiamo richiamato gli operatori. Era infatti possibile che 12 persone avessero ricevuto la soluzione fisiologica con cui si diluisce solitamente il vaccino al posto del vaccino stesso. Dovevamo quindi valutare la possibilità se fosse state fatto”.
Attivato il protocollo, l'Apss avrebbe quindi cercato di porre rimedio all'errore, indagando sulla questione e richiamando gli operatori coinvolti in quella seduta vaccinale. “Gli operatori sono stati chiamati a effettuare il prelievo per capire chi avesse in caso ricevuta la fisiologica – ha proseguito Ferro – abbiamo provveduto a governare l'episodio a fronte di più di 12mila dosi effettuate. Questo mostra quanto i controlli qualità debbano essere fatti e quanto importanti siano trasparenza e comunicazione. Tengo a precisare che non c'è nessun problema per gli operatori interessati, essendo la soluzione la stessa che si usa per la diluizione dei vaccini”.
L'errore, dunque, non sarebbe stato che una svista, prontamente notata e risolta. Così almeno dice il direttore della Prevenzione. “Abbiamo fatto la formazione, ma in una campagna di questo tipo possono capitare questi problemi. L'importanza è aver capito che era successo”.
Del tema si è occupato anche il consigliere provinciale dem Luca Zeni, ex assessore proprio in ambito sanitario, che con toni critici ha chiesto lumi sull'atteggiamento mostrato dall'Apss. “Della notizia si è appreso da un articolo di giornale, seguito da uno scarno comunicato dell'Apss, che si limita a congratularsi con se stessa per essersi accorta dell’errore. Pare tuttavia che fossero diversi giorni che la situazione fosse nota ai vertici di Apss e Provincia; tuttavia non è stata data alcuna informazione in merito, nonostante l’evidente rilevanza mediatica e politica della notizia, e non è dato sapere se mai sarebbe stata data comunicazione, in assenza dell’indiscrezione giornalistica”.
“Sarebbe invece stato importante gestire subito la comunicazione, non tanto per un generale dovere di trasparenza, ma anche per evitare, come poi avvenuto, che una fuga di notizie creasse ancora più confusione, preoccupazione e perdita di credibilità per la Provincia autonoma di Trento”. Per questo Zeni ha deciso di interrogare il presidente della Pat e l'assessore competente, chiedendo “quando i vertici dell'Apss se ne siano accorti e quali procedure abbiano avviato per rimediare”, “se nell’errore possa aver inciso l’assenza di una figura stabile nella direzione sanitaria dell’ospedale in un momento tanto delicato”, “quando sono stati informati il Presidente della Provincia e l’assessore competente” e “per quale ragione, nella bulimia di comunicati e notizie diffuse quotidianamente dalla Provincia, si è omesso di comunicare l’evento, anche al fine di spiegare e rassicurare la popolazione rispetto a procedure e sicurezza del vaccino”.
Anche da parte dei sindacati, ed in particolare di Cisl Fp, c'è stata un'immediata richiesta di chiarimenti e di un incontro con l'Apss per rassicurare i sanitari che già hanno avuto la prima somministrazione o si stanno apprestando a ricevere la seconda.