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Caso Tione, ammanco di 200 mila euro per la scuola musicale. Il sindacato: "Serve far luce sull'intero comparto''. Bisesti: "Chiariremo le responsabilità ma il sistema è positivo”
Il caso è stato portato a galla dal consigliere provinciale Filippo Degasperi che nelle scorse settimane ha presentato anche una interrogazione in merito ad un grosso ammanco alla scuola musicale di Tione

TRENTO. L'ammanco di 200 mila euro alla scuola musicale di Tione, vicenda portata a galla nei giorni scorsi dal consigliere provinciale Filippo Degasperi, è diventato un caso. Nelle scorse ore la Cgil, con l'intervento di Italo Giongo della Funzione Pubblica, ha chiesto di fare luce sull'intero comparto. “Nelle scuole musicali trentine – ha spiega Giongo – il rinnovo economico dei contratti è fermo al 2005 e da allora si è aggiunta solo una piccola integrazione. Anche gli scatti di anzianità sono sempre più sotto accusa e la motivazione che viene data è sempre la stessa: ottemperare a tale obbligo manderebbe in crisi i bilanci”. Un sistema quello delle scuole musicali che sta mostrando numerose difficoltà nello stare in piedi.
In queste ore ad intervenire è stato anche l'assessore provinciale Mirko Bisesti. “Siamo naturalmente disponibili – ha spiegato - a incontrare i sindacati per approfondire la situazione del comparto delle scuole musicali e discutere assieme delle prospettive per un rilancio di questo importante ambito formativo rivolto ai nostri giovani. Invito però a non utilizzare un episodio particolare, che è certamente grave e verrà chiarito nelle sedi opportune, per mettere in discussione la bontà del sistema di collaborazione pubblico-privato che il Trentino ha sviluppato e che in questi decenni ha dato risposte e opportunità ai ragazzi”.
Non si deve insomma, spiega l'assessore provinciale, fare di tutta l’erba un fascio, “nell’intento pur condivisibile di difendere un sistema positivo che caratterizza il nostro territorio. Le responsabilità verranno chiarite dalle autorità competenti ma non va gettato discredito sui tanti lavoratori o direttori che fanno il massimo per le scuole e gli studenti”.
In merito all'ammanco alla scuola musicale di Tione sono in corso i necessari approfondimenti del caso. Ribadendo l’importanza dell’offerta formativa delle scuole musicali all’interno del panorama scolastico trentino, l’assessore richiama l’attenzione sulla necessità di confrontarsi sulle prospettive mantenendo però alcuni punti fermi, a partire dalla necessità di tutelare la sostenibilità del comparto e di evitare risposte che passino da una logica meramente assistenzialistica di sostegno al settore. “Solo così – ha continuato Bisesti – potranno essere efficaci i ragionamenti condivisi per assicurare anche in futuro la competitività del sistema”.
LA POSIZIONE DEL SINDACATO
“Alcune scuole, fra cui Tione – spiega la Cgil - ci hanno chiesto di firmare contratti di prossimità che derogano al contratto di settore e tolgono risorse ai lavoratori. Come Fp Cgil abbiamo sempre cercato di opporci a questo tipo di contratti e abbiamo chiesto, per ragionare sul tema, di visionare i bilanci disaggregati: solo così potremo capire se è davvero il costo del personale a mandare in crisi il sistema. Ma questi dati non vengono mai forniti: né a noi né alla Provincia, che pure finanzia le scuole salvo poi scoprire che – vedi il caso di Tione – un’attenta occhiata ai bilanci sarebbe stata doverosa”.
Il problema purtroppo non finisce qui perché, spiega la Funzione Pubblica della Cgil, le scuole che hanno forma giuridica di cooperativa e/o associazioni spesso, “trovano tra i propri soci anche il personale. “Anche se come sindacato noi non vorremmo firmare questi contratti di prossimità, sono gli stessi lavoratori a chiederci di farlo, un po’ per la giusta preoccupazione di perdere il lavoro e un po’ perché convinti dagli amministratori. Chiediamo ai lavoratori di ascoltare le indicazioni di prudenza che pure diamo loro da anni: forse il problema non sono i vostri stipendi”.
Purtroppo una clausola contrattuale stabilisce che si parlerà di aumenti solo nel caso in cui ci siano disponibilità economiche. Qui viene il punto: come avere certezza che i denari non ci sono se il bilancio disaggregato non viene mai fornito né alla Cgil né alla Provincia che pure finanzia gran parte del sistema? “Dal 2005 si sono perse almeno tre tornate contrattuali, il che equivale a un mancato aumento del tabellare attorno all’8-10%. Gli scatti di anzianità hanno in parte attutito questo gap economico (non per tutti visto che i neo assunti partono dal tabellare 2005) se ora si fa strada l’idea che bisogna bloccare anche questi, la Cgil non ci sta più: prima di tutto la chiarezza sui conti” ha spiegato sempre Giongo.
Il sistema sta mostrando realmente la difficoltà a “stare in piedi”: sia per i lavoratori che per gli amministratori. “Siamo convinti che ormai non sia più procrastinabile una riforma complessiva del settore in Trentino. È per questo motivo che chiediamo alla Giunta Provinciale di mettere nella propria agenda politica una riforma del comparto che rimetta al centro la musica, il suo insegnamento, il personale insegnante e non insegnante e le famiglie degli studenti. Il tutto confrontandosi anche con le parti sociali” conclude il sindacato.