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Covid, cala l’Rt e si stabilizza l’incidenza, ecco i territori che rischiano di passare in zona arancione: per ora il Trentino è salvo
L’incidenza settimanale a livello nazionale si è stabilizzata: 2011 casi ogni 100.000 abitanti, mentre l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,31 (range 1,00-1,83), in diminuzione rispetto alla settimana precedente. Eppure 4 territori rischiano di passare in zona arancione e uno addirittura in zona rossa

TRENTO. Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia sono questi i territori che rischiano di passare dalla zona gialla a quella arancione mentre la Valle d’Aosta dovrebbe evitare il passaggio in zona rossa. Almeno per il momento si salvano Trentino e Alto Adige che pur avendo dei dati poco rassicuranti registrano dei lievi miglioramenti su alcuni parametri fondamentali.
In provincia di Trento l’incidenza rimane molto elevata ma i ricoveri rimangono sotto controllo. I posti letto occupati nei normali reparti ospedalieri scendono al 28%, attualmente sono 145 (dati del 20 gennaio), ne servirebbero 155/156 per entrare in zona arancione, mentre i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 20 con l’occupazione al 22%.

Per quanto riguarda i dati nazionali l’Istituto superiore di sanità ha diffuso i primi dati del monitoraggio settimanale. L’incidenza settimanale a livello nazionale si è stabilizzata: 2011 casi ogni 100.000 abitanti (la settimana scorsa era di 1988 ogni 100.000 abitanti).
Nel periodo che va dal 22 dicembre 2021 al 4 gennaio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,31 (range 1,00-1,83), in diminuzione rispetto alla settimana precedente ma ancora al di sopra della soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero che si attesta all’1,01. Si sottolinea però che diversi territori hanno segnalato problemi nell’invio dei dati del flusso individuale e non si può escludere che tali valori possano essere sottostimati.
Stabile il tasso di occupazione in terapia intensiva: è al 17,3% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 20 gennaio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 31,6% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 13 gennaio). Nel frattempo 7 territori sono classificati a rischio Alto, di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati. Altri 11 territori risultano classificati a rischio Moderato. Tra questi cinque sono ad alta probabilità di progressione a rischio Alto.
Rimane stabile il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (658.168 vs 649.489 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggero aumento (15% vs 13% la scorsa settimana). È in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (41% vs 48%) mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (44% vs 39%).