“Non-chiamatemi-morbo”: la mostra fotografica parlante sul Parkinson inaugurata a Rovereto (e tra le voci c'è anche quella di Claudio Bisio)
La mostra è stata inaugurata nella giornata di oggi all'interno dell'Urban Center, in Corso Rosmini, e racconta, attraverso le foto di Giovanni Diffidenti e le voci di Claudio Bisio e Lella Costa, le storie di quotidiana normalità e coraggio di persone con Parkinson e dei loro caregiver. La tappa nella Città della quercia è organizzata in collaborazione con l'associazione Parkinson di Trento

ROVERETO. “E' importante occuparsi del tema a tutto tondo, attraverso il linguaggio della fotografia che, accompagnata dalle voci, riesce a portare l'esperienza delle persone e ad essere efficace, raggiungendo la sensibilità di persone diverse e coinvolgendo l'aspetto emozionale”. Sono queste le parole dell'assessora comunale a Rovereto Micol Cossali in occasione dell'inaugurazione di 'Nonchiamatemimorbo', la mostra fotografica 'parlante' sul Parkinson arrivata nello spazio Urban Center, in corso Rosmini.
La mostra racconta infatti, attraverso le foto di Giovanni Diffidenti e le voci di Claudio Bisio e Lella Costa, le storie di quotidiana normalità e coraggio di persone con Parkinson e dei loro caregiver. La tappa nella Città della quercia è organizzata in collaborazione con l'Associazione Parkinson Trento. “Abbiamo accolto con gioia la proposta dell'associazione di portare questa mostra in città – ha detto Cossali – è stata l'occasione di farla diventare una mostra della città e per la città”. Parlando dell'aspetto emozionale dell'iniziativa, ha precisato Cossali: “Se qualcosa ci tocca e ci sta a cuore, allora ce ne prendiamo cura. La mostra sarà visitata da studenti e scolaresche che avranno così modo di conoscere questa realtà”.
L'assessore alle politiche della Salute Mauro Previdi ha poi ricordato l'impegno portato avanti dal Comune per la cura della malattia, attraverso il progetto che unisce la Tangoterapia e la fisioterapia: “Chi è affetto da Parkinson – ha detto Previdi – tende ad avere una vita relazionale penalizzata. Cogliendo queste problematiche, già qualche anno fa, abbiamo messo in piedi un progetto, 'Tango, una terapia complementare per la malattia di Parkinson', che porta due principali vantaggi: il primo è che permette una socializzazione, il secondo è che c'è quel contatto fisico che spesso manca in chi ne soffre”.
Due le diverse attività proposte: “Il tango, organizzato dall'associazione Emma – continua Previdi – e l'attività fisioterapica più tradizionale, organizzata al Centro di riabilitazione neurocognitiva del Cimec, che monitora gli effetti delle due terapie. Con il tango si riesce ad esempio a tenere una postura in avanti e perfino a indietreggiare, cose normalmente difficili per chi soffre della malattia. Nel primo semestre del 2022, l'attività ha coinvolto circa 20 persone, che si sono dichiarate molto soddisfatte e un percorso completo è previsto tra gennaio e febbraio 2023.Il progetto ha ricadute importanti in termini di benessere per le persone e le famiglie coinvolte”.
La mostra è a ingresso libero per tutti e sarà aperta il 21-23 settembre dalle 15.00 alle 19.00, il 24 e 25 settembre dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00, il 28-30 settembre dalle 15.00 alle 19.00, il 1 e 2 ottobre dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00