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Settore ovicaprino, in Trentino a rischio 1,8 milioni di aiuti dell'Ue? Silenzio dalla Giunta provinciale, il Patt: ''Al Vinitaly i nostri erano impegnati a fare selfie''
Nella nuova Politica Agricola Comune, per quanto riguarda i premi, viene penalizzato il settore ovi caprino che vede in Trentino 45 mila capi registrati e una cinquantina di persona impegnate. La questione è stata affrontata anche durante all’assemblea degli assessori regionali all’agricoltura d’Italia. L’ultima si è tenuta in sede Vinitaly. “Non abbiamo notizie riguardo ad una partecipazione del Trentino a questo tavolo” spiegano Dallapiccola e Demagri

TRENTO. Da un lato un settore dimenticato, dall'altro una politica incapace di fare squadra o peggio, che se ne dimentica. E' il caso nato in queste settimane che tocca il settore ovi caprino e che riguarda anche il Trentino Alto Adige. Un settore importante per i pascoli e la coltivazioni delle aree marginali che è stato purtroppo fortemente penalizzato dal piano strategico sulla Politica Agricola Comune (Pac) 2023-2027.
Il premio che la Comunità europea prevede per gli animali allevati viene calcolato partendo da una assegnazione base alla quale vanno aggiunti dei premi supplementari in funzione di impegni rivolti alla sostenibilità. Tra questi due sono quelli interessanti per il Trentino: uno sulla riduzione di utilizzo di antibiotici e uno sull’impegno al pascolo.
Quest'ultimo premio, però, quello riferito al pascolo, in Italia è stato deciso di prevedere solo per bovini e maiali. Viene quindi tagliato fuori un intero settore che è quello, appunto, ovi caprino.
Le conseguenze per il nostro territorio, anche se poco se ne parla, non sono irrilevanti. Sono 45 mila circa gli ovicaprini registrati dal Trentino alla banca dati nazionale e sono una cinquantina le famiglie impegnate. Le conseguenze dell'assenza del premio sull'impegno al pascolo, si avvicinano a circa 1,8 milioni di euro all'anno.
Se in altre zone d'Italia la questione ha fatto immediatamente intervenire i vari assessori competenti (QUI LA SARDEGNA dove il settore è molto importante), per il Trentino, al momento, dal punto di vista ufficiale non sembra invece essere arrivata alcuna reazione.
A farlo notare sono i consiglieri del Patt, Michele Dallapiccola e Paola Demagri, che in queste settimane hanno seguito la vicenda e anche le reazioni arrivate dall’assemblea degli assessori regionali all’agricoltura d’Italia. L’ultima scorsa si è tenuta in sede Vinitaly. In quell’occasione i diligenti dirigenti politiche della Sardegna si sono immediatamente fatti sentire.
“Non abbiamo notizie riguardo ad una partecipazione del Trentino a questo tavolo” spiegano Dallapiccola e Demagri. “Di certo la Giunta non ha emesso nessuna comunicazione formale in merito. Per contro, vari assessori – continuano - e membri della maggioranza non hanno mancato di selfie e presenzialismo spinto dal vivo, sui media e nei social. Peccato che mentre gli altri Assessori Regionali si spartivano i soldi dell’agricoltura italiana, i nostri erano impegnati a foto e degustazioni in allegria”.