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Trasporti sanitari a rischio: la convenzione con la Provincia sospesa da inizio 2022. Le associazioni chiedono a Segnana di ritirare il bando
Nel pomeriggio l’assessora alla Salute Stefania Segnana incontrerà le associazioni che garantiscono il servizio di trasporto sanitario d’urgenza e programmato che, senza una nuova convenzione, rischia di saltare

TRENTO. Solo pochi giorni fa l’assessora alla Salute Stefania Segnana affermava: “Il servizio di trasporto sanitario d’urgenza e programmato garantito dalle associazioni di volontariato è fondamentale per il Trentino e merita la massima attenzione”. Ma cosa ha spinto l’assessora ha intervenire? Da molto tempo le oltre 50 associazioni che si occupano di tutta una serie di servizi, fra cui il trasporto sanitario, chiedono un adeguamento della convenzione che regola tariffe e rapporti con la Provincia di Trento.
Il problema è che spesso dietro i proclami della Giunta c’è poca sostanza. La convenzione a oggi risulta sospesa (dall’inizio del 2022 si procede in deroga) e le associazioni non garantiscono più le prestazioni extra-convenzionate. Al momento le associazioni chiedono la revoca del nuovo bando perché al suo interno sono previsti tutta una serie di servizi che le stesse non riuscirebbero più a garantire, sia per i costi che per la carenza di volontari. Di fatto le associazioni sarebbero oberate di lavoro e rischierebbero di non poter garantire i servizi richiesti.
A lasciare perplessi anche la richiesta arrivata dalla Provincia per garantire l’assistenza durante il concerto di Vasco Rossi del prossimo 20 maggio. Le associazioni dal canto loro non hanno ancora confermato la presenza.
Nel pomeriggio di oggi, 3 maggio, Segnana incontrerà i rappresentanti delle associazioni con l’obiettivo di risolvere le questioni in sospeso. Due settimane fa, (ma molto in ritardo rispetto a quanto richiesto dalle associazioni) la Giunta aveva approvato un’apposita delibera che prevede misure per contrastare gli effetti negativi della congiuntura economica sui servizi di trasporto sanitario attraverso l’attivazione di un tavolo tecnico per l’aggiornamento delle tariffe corrisposte a copertura forfetaria dei costi delle attività di soccorso e trasporto sanitario, nell’ambito della proroga della convenzione.
Sullo sfondo c’è lo spettro della tenuta del sistema che vede impiegati circa 150 dipendenti delle associazioni, ma che rischia di veder sospesi i viaggi sanitari programmati (circa il 95% del totale) e pure i viaggi sanitari urgenti (35% su tutti i viaggi urgenti), lasciando fermi oltre 300 mezzi sanitari e quasi 3.000 volontari.