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Truffa dei tamponi, a Trento e a Pergine test fasulli per ottenere il green pass. Nei guai cinque persone, sequestrati 120 mila euro
L'operazione congiunta con l'intervento dei Carabinieri e anche della Guardia di Finanza. A finire nei guai un infermiere libero professionista e in tutto sono cinque le persone coinvolte. Dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata a commettere reati di falso, corruzione e accesso abusivo informatico. Indagini in corso anche per individuare i clienti che hanno richiesta il green pass non effettuando il test, dovranno rispondere di corruzione

TRENTO. Più di un tampone al minuto e veniva fatto pagare 10 euro. E' un vero e proprio “greenpassificio'' quello che sarebbe stato messo in piedi a Pergine, nella zona del centro sportivo e a Trento nord in via Senesi.
Due procedimenti avviati dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri, uniti poi in un'unica indagini, avrebbero portato a galla una vera e propria truffa in Trentino che vedrebbe coinvolte cinque persone.
Secondo quanto emerge dalle indagini sarebbe stati fatti i tamponi affinché risultassero positivi o negativi a seconda del bisogno del cliente che otteneva poi subito il green pass. Dopo l'apertura di un centro a Pergine domenica 16 gennaio l'attività era stata avviata anche a Trento nord.
A finire nei guai è anche un infermiere libero professionista. In tutto sono cinque persone che devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata a commettere reati di falso, corruzione e accesso abusivo informatico. Sono stati sequestrati 120 mila euro in contati e alcuni supporti informatici.
Attualmente le indagini non sono terminate. Le forze dell'ordine stanno infatti cercando di individuare le persone che hanno utilizzato questi centri pagando per ottenere il green pass falso.
L'Azienda sanitaria di Trento, informata dell'inchiesta, ha immediatamente avviato la sospensione degli account utilizzati per inserire i dati, gran parte fasulli, dei test rapidi effettuati.