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Vaccinazioni anti covid, le terze dosi non decollano. Zuccali: ''Dai 40 ai 60 anni adesione al di sotto delle aspettative''
L'obbligo per gli over 50 e la sanzione prevista a partire da febbraio non hanno convinto. Massimo impegno dell'Apss con l'apertura dei centri vaccinali. Ben diversa è la situazione per quanto riguarda i più giovani dai 5 agli 11 anni per i quali si registra una adesione molto buona. La copertura della terza dose ha raggiunto il 49,37% della popolazione totale

TRENTO. Le vaccinazioni vanno a rilento e questo vale soprattutto per la fascia d'età che va dai 40 ai 60 anni che, anche in Trentino come nel resto d'Italia, risulta essere quella più scoperta.
Per capirlo basta guardare i dati riferiti alle terze dosi. Il Trentino, nella fascia di età 40 – 49 anni, per quanto riguarda la terza dose è ferma al 44.91% di adesione mentre la popolazione dai 50 - 59 anni vaccinata con tre dosi è 64,68%.

La copertura della terza dose ha raggiunto il 49,37% della popolazione totale e fanno peggio del Trentino, la Campania, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Liguria, Bolzano, Sardegna e Sicilia. Ma a procedere a rilento sono anche le prime dosi. Questo significa che nemmeno l'obbligo vaccinale e le sanzioni (da inizio febbraio) sembrano aver convinto ancora i più recalcitranti.

“Abbiamo aperto i servizi vaccinali tutti i giorni – spiega Maria Grazia Zuccali direttrice dell'Unità operativa igiene e sanità pubblica – e abbiamo cercato di favorire la vaccinazione in tutti modi per tutte le fasce d'età in particolare dai 40 ai 60 anni che nella nostra provincia risultano meno coperti e che stanno rispondendo con meno sollecitudine”.
Oltre allo zoccolo duro delle prime dosi che stanno andando molto a rilento a preoccupare è anche la risposta al di sotto delle attese per chi ha meno dei 60 anni nel ricevere la dose booster.
“Questo obbligo di legge – spiega Zuccali - e anche una previsione di una sanzione non sembrano avere dato molto impulso alle vaccinazioni e questo vale per quello che abbiamo riscontrato fino ad oggi. Abbiamo ancora il prossimo fine settimana e ci potrebbe essere chi aderisce all'ultimo. Anche per le prime dosi abbiamo alcune prenotazioni nel weekend ma non sono tantissime”.
Ben diversa, invece, è la situazione tra i bambini e i ragazzi dai 5 agli 11 anni. “In questo caso – spiega la responsabile dell'Unità operativa igiene e sanità pubblica – abbiamo una risposta molto buona e si sta procedendo con tranquillità”.