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"Non eravamo i vostri eroi?", "La sanità è ridotta all'osso" (FOTO), manifestazione dei sindacati contro la Giunta Fugatti: "Basta incertezze, si affrontino i problemi"
"La sanità trentina è in crisi, servono risposte ma la Giunta Fugatti non si rende conto della gravità della situazione", i sindacati sono scesi in piazza Dante per chiedere attenzione e risposte alla Provincia: stanziare risorse e avviare le trattative per affrontare i tanti problemi del comparto"

TRENTO. "Non eravamo i vostri eroi?", "La sanità è ridotta all'osso". I sindacati chiedono risposte alla Provincia e sono scesi in piazza Dante per manifestare il malessere di un intero comparto. L'avvio della trattativa per il rinnovo del contratto 2022/24 e la ripresa delle negoziazioni di secondo livello. E ancora stop alle esternalizzazioni, revisione dell'ordinamento professionale, sbloccare le progressioni di carriera, valutare i fabbisogni e delineare un piano assunzionale per far fronte alla carenza cronica di personale, valorizzare l'attrattività. Queste le priorità in agenda di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fenalt e Nursing up.

La protesta di oggi, venerdì 26 maggio, è la prima di una serie di iniziative previste in questa fase in cui l'esecutivo guidato da Maurizio Fugatti affronta con il Consiglio provinciale la manovra di assestamento di bilancio. Negli scorsi giorni l'assessora Stefania Segnana aveva evidenziato alcuni risultati raggiunti nel corso della legislatura tra l'intervento per il contratto 2019/2021 a garantire risorse per il personale non medico del comparto sanità e che in questi ultimi due anni sono stati erogati oltre 19,6 milioni di euro e 10,8 milioni una tantum.

Poi sul piatto ci sono circa 36 milioni di euro una tantum per tutto il comparto pubblico locale. Risorse che le parti sociali reputano briciole. "Le lavoratrici e i lavoratori - spiegano Giuseppe Pallanch (Cisl Fp), Giuseppe Varagone (Uil Fpl), Paolo Panebianco (Fenalt) e Cesare Hoffer (Nursing Up) - si aspettano interventi strutturali per valorizzare il grande impegno profuso in questi anni difficile. Dopo gli enormi sforzi nel periodo Covid, si sono inserite altre crisi che erodono i salari senza che l'amministrazione provinciale intervenga per confrontarsi e per trovare soluzioni. Il personale è in fuga a peggiorare una carenza ormai cronica e strutturale della pianta organica".

I sindacati denunciano che la Provincia a trazione leghista sottovaluta con ostinazione la grave crisi che minaccia la tenuta del sistema sanitario trentino. "Le risorse fin qui stanziate - aggiunge Luigi Diaspro (Fp Cgil) - per il comparto sono arrivate in estremo ritardo e solo grazie alla mobilitazione del personale: lavoratrici e lavoratori hanno appena ricevuto adeguamenti retributivi, indennitari e arretrati relativi ad un contratto scaduto ormai da un anno e mezzo".

Una situazione complessa e le performance del Trentino, continuano Cisl Fp, Uil Fpl, Fenalt e Nursing up, sono arretrate negli indici stabiliti a livello nazionale. A mancare risorse e risposte per investire concretamente sulla sanità. "I carichi di lavoro sono ormai insostenibili e servono azioni per valorizzare il personale sanitario, il personale Oss, il personale tecnico-amministrativo e gli operai".
Centrali la valorizzazione e l'attenzione nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, i sindacati sono pronti a proseguire nella mobilitazione. "L'attrattività della sanità passa soprattutto attraverso la capacità di investire nel capitale umano", concludono Pallanch, Varagone, Panebianco e Hoffer.