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Coronavirus, ecco le attività più a rischio: trasporto aereo, sanità e sale scommesse quelle maggiormente esposte
L'Italia si prepara a una progressiva riapertura: agricoltura e attività manifatturiere fra i lavori con basse probabilità di contagio. Trasporto aereo, sanità, pubblica amministrazione, gestione delle reti fognarie e sale scommesse fra le attività più esposte. La ministra delle infrastrutture e dei trasporti, De Micheli: “Ascoltiamo tutti, tecnici e scienziati, ma la decisione è e sarà sempre politica”

TRENTO. Nonostante l’epidemia di coronavirus non sia ancora del tutto passata, i dati sono confortanti e con i contagi in calo l’Italia si sta preparando alla riapertura: così in vista della “Fase 2” il governo ha stilato la lista delle attività più a rischio.
La lista si basa sui cosiddetti codici Ateco, ovvero una combinazione alfanumerica che serve a identificare le varie attività economiche, numeri e lettere individuano i settori di appartenenza e le varie articolazioni, in questo modo è stato possibile andare a precisare quali siano i lavori in cui è più alta la probabilità che il virus torni a diffondersi, e dove pertanto sarà necessario procedere con una riapertura più graduale o adottare accorgimenti particolari.
Se la parola d’ordine resta smartworking è altrettanto vero che molte attività attendono di riaprire i battenti, ad ogni modo la lista fissa due parametri: da un lato il livello di aggregazione sociale, ovvero quante persone si riuniranno nello spazio dell’attività, mentre dall’altro viene valutato il “rischio integrato”, più semplicemente la possibilità di essere contagiati svolgendo un determinato lavoro.
Non sempre ad un’alta concentrazione di persone corrisponde un elevato livello di contagio, è il caso delle attività creative, artistiche e di intrattenimento che presentano un rischio contagio “basso” e delle attività sportive, di intrattenimento e di divertimento, con un rischio classificato come “medio basso”.
Ovviamente fra i lavoratori più esposti ci sono quelli impiegati nel settore sanitario, l’assistenza sanitaria e l’assistenza sociale non residenziale sono entrambe classificate ad alto rischio. Stesso grado di rischio anche per quanto riguarda il trasporto aereo.
Presentano un pericolo “medio alto” anche la gestione delle reti fognarie, amministrazione pubblica e difesa, compreso il settore delle assicurazioni sociali, ma anche i servizi di assistenza sociale residenziale, le altre attività di servizi per la persona e le attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico. Rientrano in questa categoria pure le attività riguardanti lotterie, scommesse e case da gioco, dove peraltro si registra un’elevata concentrazione di persone.
Dopo il lockdown dunque l’Italia si avvia verso una riapertura progressiva delle attività (QUI approfondimento sul Trentino): “La posizione del governo per approcciare la fase due è molto chiara – ha spiegato la ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli – ascoltiamo tutti, tecnici e scienziati, ma la decisione è e sarà sempre politica. Quello che decidiamo ora – ha concluso – inciderà sul futuro delle prossime generazioni”.