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Coldiretti lancia l’allarme: “Per colpa del Covid 1 milione di poveri in più, fra questi commercianti e artigiani che hanno perso il lavoro”
Secondo Coldiretti in Italia ci sono 5,6 milioni di persone in condizioni di povertà assoluta, che cresce soprattutto al Nord: “A pagare il prezzo più alto della crisi legata all’emergenza Covid sono soprattutto mamme e papà single e le coppie con uno o due figli”. Barbacovi: “Si tratta di persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche”

TRENTO. “L’emergenza Covid solo in Italia ha fatto salire a 5,6 milioni le persone in povertà assoluta, un milione in più rispetto allo scorso anno con il record negativo dall’inizio del secolo”, così il presidente di Coldiretti Trentino-Alto Adige, Gianluca Barbacovi, lancia l’allarme sulla situazione economica del Paese.
Coldiretti, in collaborazione con l’istituto Ixè, ha condotto un’indagine che fa emergere un quadro preoccupante: più di una famiglia su quattro (28,8%) infatti, ha dichiarato un peggioramento della propria situazione economica nel 2020 rispetto all’anno precedente e il deterioramento della situazione economica ha colpito di più le regioni ricche del Centro (30,5%) e del Nord (28,8%) rispetto al Mezzogiorno (27,7%).
“La povertà – precisa Coldiretti – cresce soprattutto al Nord, area particolarmente danneggiata dalla pandemia, dove la percentuale di poveri assoluti passa dal 6,8% al 9,4%. A pagare il prezzo più alto della crisi sono stati mamme e papà single e le coppie con uno o due figli”. Tra le famiglie in difficoltà a preoccupare è anche il milione e 346mila bambini e ragazzi (under 18) poveri nel 2020, ben 209mila in più rispetto all’anno precedente. Una situazione drammatica che inciderebbe anche sui livelli di istruzione ed integrazione aumentando l’area del disagio ed i rischi di comportamenti antisociali.
“Fra i nuovi poveri – ricorda Barbacovi – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalle limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid. Persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche”.
Per arginare questa situazione quasi 1 italiano su 3 (30%), secondo l’indagine, per Pasqua parteciperà a iniziative di solidarietà, beneficenza e donazioni per aiutare le famiglie più bisognose piegate dal peso della crisi causata dall’emergenza Covid. Anche la stessa Coldiretti non si è tirata indietro arrivando a raccogliere circa 10 tonnellate di generi alimentari, 200 i pacchi che saranno consegnati ai bisognosi trentini e altoatesini.
“Si tratta di uno sforzo corale che dimostra la capacità dell’Italia di unirsi e mobilitare risorse per uscire insieme dalla crisi, nella consapevolezza di essere una comunità nazionale che ha potenzialità e capacità a tutti i livelli per far ripartire il Paese” afferma il presidente di Coldiretti nazionale Ettore Prandini nell’evidenziare “l’importanza del Recovery plan per accompagnare la transizione ecologica dell’agroalimentare italiano, già oggi il più green d’Europa, che può offrire un milione di posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni”.