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Caro skipass e energia, un inverno che potrebbe rafforzare lo skialp. Sportler: ''Boom con incrementi medi del +20% nelle vendite e segmento ancora in crescita''
Luca Bonfante, store manager dei negozi a marchio Sportler di Trento: "Il Trentino è ancora dipendente da un modello classico dell'inverno. La montagna piace sempre di più, infatti, anche in versioni diverse. Agevolare e strutturare un'offerta per gli skialper sarebbe lungimirante con un grande ritorno a livello di immagine"

TRENTO. "Ci aspettiamo un'ulteriore crescita di qualche punto percentuale nel settore outdoor e in particolare nel segmento scialpinismo dopo un autentico boom in questi ultimi anni". A dirlo a Il Dolomiti è Luca Bonfante, store manager dei negozi a marchio Sportler di Trento. "La voglia di montagna è sempre elevatissima e gli acquisti si muovono in questa direzione: una ricerca di materiali leggeri e performanti".
Sport dispendioso dal punto di vista fisico e affascinante, lo scialpinismo non è per tutti e molto dipende anche dal tracciato che viene scelto dallo sportivo. "Gli sciatori particolarmente appassionati e di un certo tipo difficilmente lasciano le piste - aggiunge Bonfante - ma c'è un bacino che si avvicina sempre di più a questa disciplina sportiva tra corsi e iniziative per scoprire questo modo di affrontare la montagna. Lo skialper deve essere comunque preparato e avere tutte le dotazioni e le conoscenze del caso in materia sicurezza, come l'Artva e consapevolezza dei pericoli, non solo in caso di fuoripista".
La discesa resta l'attività più praticata nel sistema neve, ma le altre discipline sono comunque in crescita. La vacanza o qualche giornata invernale rischia di diventare costosa. E le incertezze che interessano gli impianti con il riverbero sui listini prezzi della filiera potrebbero rafforzare questa dinamica che vede lo skialp sempre più forte anche per l'ingresso nel panorama olimpico.
"E' un momento difficile e per una famiglia i costi possono diventare elevati - prosegue lo store manager di Sportler - questa situazione potrebbe portare a prediligere maggiormente attività autonome e con la possibilità di poter gestire il tempo, l'escursione e l'uscita in maniera differente".
C'è già il precedente del lockdown del circo bianco. Impianti fermi ma montagna presa d'assalto: sci d'alpinismo e ciaspole sono diventate quasi introvabili nei negozi (Qui articolo). "C'è stato un boom con incrementi anche a tre cifre - continua Bonfante - nelle ultime stagioni c'è stato un trend medio del +20% negli acquisti outdoor. Oggi ci aspettiamo un crescita più contenuta, ma prevediamo una conferma della tendenza a segno più. Un aumento di qualche punto percentuale: avvertiamo un sempre maggiore interesse e una sensibilità diversa in questo particolare segmento di mercato".
E seppur nella difficoltà del momento, la "risposta" sulla Panarotta potrebbe rappresentare un banco di prova interessante. Il comprensorio in Valsugana ha alzato bandiera bianca ma "la montagna va avanti e vive: ci sono altre possibilità", ha spigato a Il Dolomiti il presidente Matteo Anderle con Comune di Levico e Azienda per il turismo Valsugana che supportano la scelta e ragionano sul ragionano sul futuro della località.
Ancora ai box i tre percorsi individuati sul Monte Bondone, si lavora soprattutto sulla parte gestionale (Qui articolo). "Il Trentino è ancora dipendente da un modello classico dell'inverno. La montagna piace sempre di più, infatti, anche in versioni diverse. Agevolare e strutturare un'offerta per gli skialper sarebbe lungimirante con un grande ritorno a livello di immagine: così si può anche migliorare la sicurezza di tutti i fruitori delle piste, non tutti praticano i fuoripista e tracciati segnalati e ben tenuti aumenterebbero i flussi e l'esperienza", conclude Bonfante.