Zermatt/Cervinia, "Folle aver triturato un ghiacciaio per ricavare una pista da sci in piena crisi climatica", Alleanza Verdi Sinistra dopo l'annullamento delle gare per vento
Nelle scorse settimane erano entrate in azione in quota le ruspe per modellare il tracciato. La senatrice Aurora Floridia: "Non serve essere un glaciologo per capire che intervenire sui ghiacciai, masse in continuo movimento, è irragionevole sia in termini ambientali che di sicurezza. Come se la tragedia della Marmolada, in cui sono morte tante persone per il crollo di un seracco, non avesse insegnato davvero nulla"

TRENTO. "Folle aver triturato un ghiacciaio per ricavare una pista da sci, la Gran Becca, in piena crisi climatica e insensato continuare a fare gare di sci a quote così alte, dove il meteo è inevitabilmente variabile". Questo il commento di Aurora Floridia, senatrice di Alleanza Europa Verde e Sinistra, ambientalista, ex atleta di sci e appassionata di sport. "Tante gare di sci, tra Zermatt e Cervinia, annullate per il maltempo confermano la totale miopia ambientale e sportiva della Federazione internazionale sci e snowboard e delle istituzioni pubbliche coinvolte nell’organizzazione della coppa del mondo".
Nessuna gara nel week end, lo speed opening di Zermatt/Cervinia è saltato a causa del vento, raffiche che hanno reso pericoloso il tracciato soprattutto sui salti. La stagione scorsa per la neve, questa volta per il maltempo, così per il secondo anno di fila, il primo appuntamento della coppa del mondo di sci alpino è stato cancellato.
Nonostante le ruspe al lavoro per cercare di sistemare le piste e le polemiche legate all'intervento invasivo a quelle quote per organizzare le gare, il circo bianco si è comunque arreso al meteo. In tanti l'anno scorso, con l'annullamento per ragioni di sicurezza a causa delle temperature elevatissime e della poca neve, avevano iniziato a chiedersi del futuro della disciplina tanto che lo sciatore francese Johan Clarey (Argento olimpico), riferendosi alle gare poi cancellate tra Italia e Svizzera, aveva parlato di una “manifestazione senza senso e contro ogni logica ambientale, allestendo queste gare non credo si dia una buona immagine del nostro sport” (Qui articolo).
"Non serve essere un glaciologo per capire che intervenire sui ghiacciai, masse in continuo movimento, è irragionevole sia in termini ambientali che di sicurezza. Come se la tragedia della Marmolada, in cui sono morte tante persone per il crollo di un seracco, non avesse insegnato davvero nulla. Campioni di fama mondiale, come Shiffrin, Brignone, Kilde e Pinturault, stanno chiedendo alla Fis di affrontare la crisi climatica per garantire anche alle giovani generazioni di praticare gli sport invernali. È ora di cambiare marcia e agire per il bene dello sport e dell’ambiente", conclude Aurora Floridia.