''Assessore, da dove arriva questa assurda idea?''. A Degasperi risponde Zeni: ''Dal documento che hai votato anche tu in Consiglio provinciale''
Botta e risposta sul Centro di Protonterapia. Il grillino interroga la Giunta per chiedere lumi sulla campagna pubblicitaria pagata dalla Pat. L'assessore risponde duramente: "Ho applicato mozione votata in Consiglio da maggioranza e minoranza, compreso il M5S"

TRENTO. "Un'assurdità intellettiva, uno spreco di denaro pubblico, il riconoscimento istituzionale del fallimento di questa forma di trattamento oncologico". Le durissime parole del consigliere Filippo Degasperi si riferiscono al Centro di Protonterapia, e nello specifico ai 270 mila euro stanziati dalla Provincia per pubblicizzarlo.
"L'assessore considera gli oncologi degli imbecilli? - si chiede il consigliere - con questa campagna pubblicitaria Luca Zeni considera Protonterapia come le mele, i pomodori, le automobili. Per incrementare le vendite bisogna fare pubblicità, considerando gli oncologi come ingegni acquirenti".
Ci va giù duro, dicendo a chiare lettere che la pubblicità per una struttura sanitaria è proprio una "assurdità intellettiva", oltre che "scientifica". Le sue dichiarazioni sono contenute in un'interrogazione depositata dal grillino in Consiglio provinciale, all'attenzione della Giunta, di Luca Zeni in particolare.
"Su quali basi intellettiva (sic) Luca Zeni ha ideato una campagna pubblicitaria?". La risposta, firmata dallo stesso assessore, spiega qualcosa che forse il consigliere si era già dimenticato: le basi da cui prende il via la campagna pubblicitaria sono quelle votate anche da Degasperi.
Nella seduta del Consiglio provinciale del luglio 2016, infatti, un ordine del giorno votato all'unanimità da maggioranza e minoranza, compreso l'esponente 5 Stelle, impegnava la giunta proprio in questa direzione. Chiedeva di "impartire direttive all'Azienda sanitaria finalizzate alla valorizzazione del centro di Protonterapia anche attraverso campagne di pubblicizzazione a livello nazionale e internazionale".
"Gli atti politici dell'interrogante - scrive infatti Luca Zeni nella sua risposta al consigliere - sono noti ormai per i toni molto alti e l'intento polemico a prescindere, in un impeto distruttivo contro qualunque proposta venga avanzata dall'amministrazione provinciale".
"Quello che sorprende in questo caso - sottolinea però Zeni - è che l'interrogazione, molto dura. si scaglia contro lo stesso interrogante". E spiega che fu proprio il consiglio, anche con i voto di Degasperi, a dare mandato all'assessorato di muoversi con la pubblicità.