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Bolkenstein, il commercio ambulante è salvo. Il Patt: ''Risultato importante per quanti lavorano nei nostri mercati e fiere''
Il Parlamento ha provveduto ad escludere questa categoria, insieme a quella dei balneari, dalla direttiva che, in nome del libero commercio, vorrebbe che ogni cosa venisse messa a bando ( in alcuni casi rischiando di favorire grandi gruppi e multinazionali a danno dei produttori locali)

TRENTO. Finalmente la battaglia degli ambulanti contro la direttiva Bolkestein sembra aver raggiunto l’obiettivo. Nei giorni scorsi il Senato ha approvato all’umanità il superamento di questa legge europea, votando per escludere l’applicazione della direttiva per le concessioni demaniali e il commercio ambulante su aree pubbliche.
La misura in discussione, emanata nel 2006 e recepita nel 2010, prevedeva tra gli altri provvedimenti anche l’obbligo di rimessa al bando per alcune concessioni pubbliche in scadenza, con la finalità di abbattere le barriere e favorire il libero scambio tra i Paesi europei. Fin dall’entrata in vigore della direttiva, sotto il governo Berlusconi, erano scoppiate le proteste da parte dei titolari di concessioni di lidi balneari, che avevano poi coinvolto i venditori ambulanti.
Il governo, da parte sua, lo aveva inserito all’interno del decreto Milleproroghe, posticipandone così la scadenza a fine dicembre 2018. Nonostante la Corte di Giustizia europea avesse condannato nel 2016 l’Italia per la continua proroga del rinnovo automatico delle concessioni demaniali, pretendendo l’effettiva entrata in vigore di bandi pubblici anche per gli ambulanti, solo ora il Parlamento ha provveduto ad escludere questa categoria, insieme a quella dei balneari, dalla direttiva: una piccola grande vittoria.
A livello locale esprime soddisfazione Franco Panizza del Patt, che già durante la precedente legislatura, aveva chiesto di rivedere le modalità di applicazioni della Bolkestein. “Gli Autonomisti trentini fin da subito hanno fatto sentire la propria voce per impedire l’applicazione nel nostro Paese di una direttiva europea che rischia di mettere in seria difficoltà il commercio ambulante” esordisce l’ex senatore.
Fanno eco alle sue parole le dichiarazioni di Emanuela Rossini, senatrice del Patt, che ha preso a cuore la questione, come il suo collega di partito: “un risultato politico significativo per una categoria che da anni ci chiede risposte per non rischiare di perdere il proprio lavoro e non vanificare anni di sacrifici e di investimenti.”
Infatti quello degli ambulanti rappresenta anche in Trentino un settore importante che dà lavoro a piccole-medie imprese locali e che se entrasse in vigore la Bolkestein rischierebbe di dover competere con imprese magari più competitive e strutturate ma senza legami con il territorio, se non addirittura con multinazionali.
Soprattutto nelle zone di montagna e periferiche gli ambulanti garantiscono un importante servizio sia ai consumatori che ai produttori e attraverso i mercati possono far conoscere i prodotti tipici delle loro valli di appartenenza a un pubblico più vasto.
La legge votata adegua l’Italia ad altri Paesi europei in cui una restrizione della Bolkestein è già in vigore. Il nuovo obiettivo dichiarato dal Patt è quello di negoziare con l’Europa un sistema di norme e leggi che salvaguardi la sopravvivenza delle imprese del commercio ambulante e la continuità di un servizio utile per le piccole comunità di valle.