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Da quando c'è Salvini ogni 5 persone sbarcate ne è morta una. Mai così tanti annegati in mare come a giugno

A giugno sono arrivate 3.147 persone e ci sono stati 629 morti nel Mediterraneo (564 nel nostro tratto di mare). Nei mesi precedenti, a maggio, ne erano arrivate 3.963 ma i morti erano stati 11 nel nostro tratto, ad aprile su 3.171 sbarchi si erano avuti 20 morti. Tutti i dati e i numeri (presi dallo Iom Organizzazione internazionale per le migrazioni e dal Ministero dell'Interno) di una tragedia

Di Luca Pianesi - 04 luglio 2018 - 18:41

TRENTO. Sbarchi ridotti dell'80% ma mai tanti morti nel Mediterraneo come nel mese di giugno. La gestione dei flussi migratori del ministro dell'Interno Salvini strappa applausi e consensi da Nord a Sud ma numeri alla mano si sta rivelando qualcosa di drammatico: mentre dall'inizio dell'anno ad oggi sono sbarcati 16.566 migranti (con un calo, rispetto al 2017, addirittura del 79,07%, secondo i dati del Viminale aggiornati al 28 giugno) il mese appena passato ha fatto registrare un picco di morti nel Mediterraneo: 629. Il dato più alto negli ultimi 4 anni se confrontato agli altri mesi di giugno e paragonabile solo al novembre del 2016 quando i morti furono 718

 

Cosa accadde in quei mesi? A marzo 2016 l'Ue aveva trovato l'accordo con la Turchia per bloccare gli sbarchi verso la Grecia e allora i flussi si erano spostati in blocco verso il Mediterraneo Centrale (infatti di quei 718 morti 703 furono nel nostro tratto nel triangolo formato dalla Sicilia, Tunisi e Tripoli) e quindi verso l'Italia (e sarà quello l'annus horribilis per quanto riguarda i morti nel Mediterraneo). Nel tempo il quadro internazionale è sensibilmente cambiato con interi territori del Nord Africa che si sono pacificati e il piano Minniti, entrato in vigore nell'aprile del 2017, ha fatto il resto (nel bene e nel male, con gli accordi con la Libia).

 

 

 

Il dato aggregato, quindi, ha del clamoroso: gli sbarchi in Italia sono passati da 79.154 (da gennaio a giugno 2017) agli attuali 16.566 (da gennaio a giugno 2018) quindi sono crollati. Addirittura a giugno del 2017 gli arrivi furono 23.526 e si registrarono 539 morti, l'anno precedente, nel 2016, gli sbarchi furono 22.339 con 389 morti. Questo giugno, il primo mese da ''operativo'' del ministro degli Interni Salvini, gli arrivi sono stati 3.147 e ci sono stati 629 morti. Praticamente in questo giugno si è registrato un morto ogni 5 persone che hanno raggiunto la nostra costa. Nello stesso mese del 2016 il rapporto era di uno ogni 57 e nel 2017 uno ogni 44. Dati freddi e spietati che però sono utili a capire il problema. Prima si salvavano le vite mentre oggi le si lasciano morire in mezzo al mare. 

 

 

E, siamo sicuri, qualcuno potrà anche essere contento, dire che ''hanno meno probabilità di restare vivi? Meglio, così imparano a non partire''. Ma in realtà anche questa è un'osservazione sbagliata. L'arrivo di Salvini non ha significato il ridursi degli sbarchi visto che i dati degli arrivi di questo mese (3.147) sono in linea con quelli dei mesi precedenti riferiti al 2018 (a maggio erano stati 3.963, ad aprile 3.171, a marzo 1.041) semplicemente ha voluto dire più morti (a maggio erano stati 47, ad aprile 109 a marzo 69). Una vera tragedia causata essenzialmente dalla scelta italiana di fare guerra alle Ong. La scelta di usare la voce grossa contro il nemico più piccolo per definizione, quello che non rappresenta nessuno, non avendo alle spalle governi (sono organizzazioni non governative), nessuna ambasciata, nessun apparato militare (anche se per qualcuno dietro ci sono fantomatici piani internazionali e organizzazioni misteriose stile Spectre o Tagliapietre) e quindi attaccabile senza il rischio di provocare la reazione di nessuno.

 

I numeri, però, parlano chiaro al di là di come la si pensi politicamente. Non siete ancora convinti? I dati che abbiamo analizzato fino ad adesso riguardano i morti nel Mediterraneo. Volete circoscrivere l'area di azione? Vogliamo parlare solo del Mediterraneo Centrale per avere ben chiaro che, in questo caso, ci stiamo riferendo solo all'operato dei nostri governi? Ok, i dati restano praticamente invariati ma sono ancora più spietati. I morti nel Mediterraneo nel giugno 2018 sono stati 629, quelli nel nostro tratto (tra Sicilia, Tripoli e Tunisi) 564 mentre nei mesi precedenti, con le Ong in acqua, e con praticamente lo stesso numero di sbarchi (quelli citati sopra) i morti erano stati a maggio 11, ad aprile 20 e a marzo 23.

 

Si dice chi è senza peccato scagli la prima pietra, ma qui ci stiamo rendendo tutti colpevoli.

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