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De Godenz rischia di dover restituire tutte le indennità di consigliere provinciale. ''Suo ruolo incompatibile''
La Corte dei Conti indaga sulla sua permanenza all'interno di Itap spa, società che ha ricevuto finanziamenti pubblici. Invitato a dedurre, potrà spiegare la sua posizione e solo dopo la decisione di procedere

TRENTO. L'accusa è grave e le conseguenze, per il consigliere provinciale dell'Upt Pietro De Godenz, potrebbero essere pesanti anche per il portafoglio. La Procura regionale della Corte dei Conti gli contesta l'indebita percezione di 572 mila euro, di tutte le indennità ricevuto fin dall'inizio del suo mandato nel 2013.
Il motivo, che dovrà comunque essere provato e che lo stesso De Godenz potrà smentire, è la sua permanenza all'interno della società Itap spa pur essendo incompatibile con l'elezione a consigliere provinciale. L'azienda, "Incremento turistico Alpe di Pampeago" (Itap), è una società a capitale privato ma riceve fior fior di finanziamenti pubblici: la legge impone per questo l'incompatibilità.
De Godenz, subito dopo la conquista del seggio nel 2013, sarebbe rimasto all'interno del Cda, rinunciando solo alle deleghe gestionali, ma secondo la procura avrebbe continuato a gestire l'azienda anche se non ufficialmente. Sarebbe rimasto in Itap con un contratto part-time con il solo ruolo di promuovere le pubbliche relazioni.
La Corte dei Conti gli ha notificato un invito a dedurre: potrà dire la sua e presentare una memoria. La decisione di procedere sarà presa solo successivamente. La contestazione sarebbe quella di danno erariale e la richiesta economica sarebbe quella di più di 500 mila euro, le indennità da consigliere.