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Scuola, gay pride, educazione di genere e vaccini. Le risposte dei candidati
Abbiamo chiesto alle forze politiche le posizioni su alcuni tremi legati alla scuola e ai diritti. Prossimamente altre domande e altre risposte in vista delle prossime elezioni provinciali

TRENTO. Scuola, educazione di genere, patrocinio al prossimo eventuale Dolomiti Pride e vaccini: obbligo sì o no? La politica si divide e i partiti hanno di conseguenza idee diverse. Abbiamo chiesto ai candidati di esprimersi in poche parole, anche solo con un sì o con un no, semmai con una brevissima considerazione.
Sulla scuola, la riforma di Ugo Rossi ha mutuato la Buona scuola di Matteo Renzi, puntando soprattutto sul trilinguismo e sul tanto discusso Clil. Sempre all'interno del mondo dell'istruzione, si è parlato tanto nell'ultimo anno dell'obbligo vaccinale imposto dalla Legge Lorenzin che anche il Trentino ha recepito, escludendo dalla frequenza di nidi e asili i bambini non in regola con le vaccinazioni.
E sempre nella scuola ha tenuto banco nella scorsa legislatura il dibattito sull'insegnamento dell'educazione di genere, che per alcuni è un giusto strumento per contrastare gli stereotipi e per altri è una specie di indottrinamento 'gender'. E visto che il gender è stato tirato in ballo anche per il Dolomiti Pride, abbiamo chiesto ai candidati se loro fossero d'accordo o meno nel patrocinare un evento simile in un prossimo futuro.
Ecco le posizioni, divise per candidato:
Mirko Bisesti, Lega
La riforma della scuola è da modificare, da riformare, partendo dalle scuole professionali e dalla valorizzazione degli insegnanti. Non credo sia invece necessario un apposito insegnamento dell'educazione di genere. Sul patrocinio al Pride, quello no ma questo non significa essere contrari alla libera iniziativa di manifestare. Sulle vaccinazioni: non sono un medico e credo ci si debba fidare della scienza.
Alessio Manica, Partito Democratico
Sulla riforma della scuola è necessaria una seria riflessione, soprattutto sui Clil. L'educazione di genere è assolutamente necessaria, e assolutamente sì al patrocinio al prossimo Gay Pride, da non ripetere l'errore di Ugo Rossi. Sui vaccini? I bambini vanno vaccinati. Si può discutere su altre cose ma non sulla vaccinazione.
Manuela Bottamedi, Forza Italia
La riforma della scuola? Da riscrivere completamente. Sull'educazione di genere? Favorevole a tutto quello che ha a che fare con progetti e percorsi su sessualità, affettività e genere, perché manca tra i giovani l'alfabetizzazione emotiva. Sì al patrocinio, all'ultimo pride ero in prima fila. Vaccini, assolutamente sì, viva il primato della scienza sulla politica e soprattutto su fb... i miei figli hanno fatto anche i vaccini non obbligatori.
Paolo Zanella, Futura 2018
La riforma della scuola è da rivedere, mettendo al centro il pensiero critico degli studenti. Sì all'educazione di genere perché è fondamentale e sì, assolutamente sì, al patrocinio per il prossimo Dolomiti Pride. E sui vaccini un altro sì, certo che sì!
Andrea Cavazzani, Unione per il Trentino
La riforma della scuola deve essere rivista, tornando a coinvolgere gli insegnanti che prima sono stati esclusi. Due sì su educazione di genere, da aggiungere all'educazione civica, e sul Dolomiti Pride: da non ripetere l'errore di Rossi di negare il patrocinio.
Walter Kaswalder, Autonomisti Popolari
La Buona scuola dev'essere rivista. Contrario all'educazione di genere perché su questi argomenti la potestà è della famiglia e nessun patrocinio al Dolomiti Pride. Sui Vaccini: mio padre, da medico, ha fatto a un'intera valle quello contro la poliomielite ma i 10 attuali tutti assieme sono troppi.
Alex Marini, Movimento 5 Stelle
La Buona Scuola è da rivedere radicalmente. Sì all'educazione di genere ma inserita in un progetto di educazione civica che a oggi manca. Sì al Dolomiti Pride perché vanno patrocinate tutte le iniziative che promuovono la difesa e la salvaguardia dei diritti fondamentali. E sui vaccini libera scelta ma con informazione e in un quadro normativo che preveda anagrafe nazionale, monitoraggio costante e piani straordinari per rischi epidemici in aree localizzate.
Filippo Castaldini, CasaPound
La riforma della scuola è da cancellare. Basta fondi alle scuole private, no gender e si metta di nuovo la formazione e lo studente al centro anziché proporre modelli di scuola azienda. No al patrocinio per il Dolomiti Pride e contrario all'educazione di genere: fuori la propaganda gender dalle scuole, la famiglia è una sola ed è composta da madre e padre. I vaccini: sono un’opportunità. Non si deve obbligare, ma convincere e informare.
Luca Fattor, Civica Trentina
Da rivedere la riforma scolastica. Contrario, contrario, contrario all'educazione di genere e contrario anche al patrocinio del prossimo eventuale Dolomiti Pride. E sulla questione dell'obbligo vaccinale, favorevole all'obbligo.
Giacomo Bezzi, Unione di Centro
La Buona scuola è da rivedere completamente. Sull'educazione di genere, ci sono altre priorità e comunque semmai c'è bisogno di educazione civica. Sul patrocinio al Pride? Io lo darei piuttosto ai tanti padri separati che dormono in macchina. E sì all'obbligo vaccinale ma senza esagerazioni.
Claudio Cia, Agire
La riforma scolastica non è da cancellare ma sicuramente da rivedere. Sull'educazione di genere, non sicuramente così com'è impostata che produce soltanto confusione. E no al patrocinio del dolomiti Pride, non devono essere politicizzate queste iniziative. Sui vaccini: sono un valore, basti guardare in Africa. Ma non si possono trascurare le preoccupazioni delle famiglie che vanno ascoltate e considerate.
Luca Spagnolli, L'Altro Trentino a Sinistra
La riforma scolastica è da cancellare. Favorevole all'educazione di genere nelle scuole e favorevole al patrocinio per il Dolomiti Pride. Favorevole anche all'obbligo vaccinale.
Claudio Civettini, Autonomia Dinamica
La riforma scolastica è da rivedere, dando spazio ai precari e prevedendo l'istituzione della sovrintendenza scolastica. Educazione di genere: argomenti da delegare alla famiglia. No al patrocinio per il pride perché le diversità sono una ricchezza che non ha bisogno di patrocino alcuno. Sì alle vaccinazioni informate, quindi è necessaria una revisione completa delle norme attuali.
Nicola Mezzetti, Progetto Trentino
Affinché possa tornare ad essere il luogo della formazione e crescita della persona riteniamo sia fondamentale restituire alla scuola il ruolo centrale e l’autonomia che le sono stati sottratti, anche grazie alla recente riforma che inappropriatamente ha preso il nome di “buona scuola”. Sul patrocinio al Pride, riteniamo che ogni organizzazione debba rimanere libera di esprimere o meno il proprio appoggio. Sull’educazione di genere, difendiamo l’articolo 3 della Costituzione Italiana e non riteniamo necessario stressare ulteriormente le possibili forme di diversità. Sulle vaccinazioni riteniamo che la legge dello Stato debba essere rispettata, contestando tuttavia il metodo di imposizione con sanzioni pecuniarie ed esclusione dal diritto all'istruzione dei minori. Chiediamo più informazione e abolizione delle sanzioni
Stefano Gatti, Partito Autonomista Trentino Tirolese
La riforma della scuola? Fosse anche solo per il trilinguismo sarebbe da promuovere appieno. No all'educazione di genere nelle scuole, argomento delicato. Sì invece al patrocinio al pride, per rispetto di tutte le persone. E sui vaccini: io farei il movimento dei genitori a favore, per contrastare quelli che vogliono inserire nelle classi bambini non vaccinati.
Jacopo Zannini, Liberi e Uguali
Buona scuola da rivedere radicalmente. Educazione di genere favorevole. Certamente il Dolomiti Pride va sempre patrocinato. Vaccini, "obbligo informato": sono favorevole ai vaccini ma la legge Lorenzin ha favorito la polarizzazione.
Paolo Primon, Popoli Liberi
Buona scuola da modificare: il tedesco dovrebbe diventare lingua obbligatoria, così anche i trentini iniziano a parlare tre-quattro lingue, ormai fondamentali. Educazione di genere: "sono all’antica". Gay pride: "resto all’antica, ma meglio il patrocinio al gay pride che agli alpini". Vaccini: "ci nascondono un’epidemia o in Italia siamo più intelligenti a fare tutti questi vaccini, visto che siamo gli unici in Europa?".