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''Sindacalista della Cisl candidato per Casa Pound''. Il sindacato: ''Non ci rappresenta e a breve si risolverà il rapporto di lavoro''
L'Osservatorio contro i fascismi: "Si tratta di Andrea Cipolla". Il segretario della Fai-Cisl: "Distanti anni luce dalle sue idee. Con lui è in corso una causa di lavoro e in questi giorni si arriverà alla risoluzione del contratto"

TRENTO. "Un sindacalista della Cisl candidato per Casa Pound". La denuncia è stata lanciata dall'Osservatorio contro i fascismi e ha iniziato a viaggiare sul web: "Si tratta di Andrea Cipolla sindacalista della Fai Cisl del Trentino ed ex presidente dell’Ente Bilaterale Ortofrutta Trentino".
"Accanto ai soliti Bonazza, Castaldini e all'allegra combriccola nota in regione e in tutta Italia per pestaggi, aggressioni notturne e spedizioni punitive - continua la nota dell'Osservatorio - scopriamo un nuovo camerata tentare la scalata a qualche improbabile poltrona come candidato al Senato nel collegio di Trento".
"Considerata l'ideologia nazi-fascista di Casa Pound - si legge nel post pubblicato sulla pagina Facebook - ci chiediamo se la Cisl sia a conoscenza dell'ideologia antidemocratica di questo loro funzionario".
"No - risponde indirettamente il segretario provinciale della Fai-Cisl Fulvio Bastinai - lo veniamo a sapere oggi, lo apprendo da lei in questo momento. Cipolla non ha comunicato nulla, e già di per sé questa è una cosa grave".
"Il nostro statuto - spiega il segretario - sospende automaticamente chiunque intenda candidare per qualsiasi partito politico. Quindi Cipolla è di fatto sospeso". Ma l'Osservatorio contro i fascismi non si limita a chiedere spiegazioni 'tecniche'.
Qui le argomentazioni sono eminentemente politiche. "Andrea Cipolla riveste anche un ruolo dirigenziale - scrive infatti il gruppo antifascista - e ci domandiamo se questo sindacato si sente rappresentato da un nazi-fascista".
"I valori di Casa Pound sono distanti anni luce dai valori della Cisl - sottolinea con forza Bastiani - e sono distanti anche nella pratica. Gran parte dei lavoratori del comparto ortofrutta sono stranieri - spiega - e difendiamo i loro diritti con impegno e dedizione, senza differenze con gli italiani".
Questo, secondo Bastiani, a dimostrazione che le politiche neofasciste e discriminatorie non hanno a che fare con la sua organizzazione sindacale. Un'organizzazione che però ha al suo interno un sindacalista che si definisce 'fascista del Terzo millennio' e si candida per un partito dell'estrema destra.
"Cipolla non ricopre nessuna carica politica, non è nemmeno all'interno del Consiglio generale della federazione, non rappresenta questo sindacato in alcun modo. Andrea Cipolla risulta ancora come dipendente, assunto direttamente dal sindacato.
"Ma è in corso la risoluzione del contratto di lavoro, a brevissimo ci sarà un incontro con gli avvocati per chiudere il rapporto che ci lega a Cipolla". E' infatti aperta una causa di lavoro tra la Cisl e Andrea Cipolla "e non è più in servizio dall'aprile del 2017".
Il segretario non si sbilancia, il fatto che sia ancora aperta la vertenza con il dipendente lo porta a pesare le parole. "Posso dire una cosa - dice Bastinai - posso dire che se il contratto si risolve a breve sono contento. Una volta per tutte, il suo nome non potrà più essere associato al nostro sindacato".
Il segretario generale della Cisl del Trentino Lorenzo Pomini è sulla stessa lunghezza d'onda: "Nemmeno sto a dirlo - si limita a commentare - con Casa Pound, con quei valori, con quelle politiche, la Cisl non ha nulla a che fare. Le distanze sono abissali".
"Le polemiche di oggi sono veramente assurde, ridicole e antidemocratiche - si difende Andrea Cipolla - ho deciso di candidarmi in un movimento legalmente riconosciuto che si presenta alle elezioni per governare, mediante un diritto sancito e garantito dalla Costituzione italiana che la stessa Cisl, per statuto, difende".
"La Cisl che dovrebbe essere un sindacato apolitico da statuto - continua Cipolla attraverso un comunicato - si erge invece a censore antidemocratico cercando di negare la parola a chi, come CasaPound, difende i lavoratori italiani".
"Se il sindacato vorrà continuare su questa strada antidemocratica, tracciata peraltro con un dossier dell’antifascismo militante, dovrà prendersi le sue responsabilità anche a livello legale".