Uno chiede di sapere chi ha votato ''male'', l'altra sfodera il dito medio: sono il candidato e la candidata più votati dei 5Stelle
Mario D'alterio ha fatto un post dove scrive che ''dovremmo individuare chi l'ha votato (allo sfidante di Degasperi ndr) perché sono persone contro il M5s e dovrebbero star fuori dal movimento''. Un post che ha spaventato diversi attivisti e che anche il consigliere Maschio ha definito ''pazzesco''. Fa discutere anche il post di Sara Magotti che ha mandato ''a quel paese'' chi non stava facendo abbastanza per la causa della libertà vaccinale

TRENTO. ''Dovremmo individuare chi l'ha votato perché sono persone contro il M5s e dovrebbero star fuori dal movimento'', questo il post fatto dal vincitore delle "regionarie" del Movimento 5 Stelle in provincia di Trento come candidato consigliere provinciale. Mario D'alterio è arrivato primo con 71 voti eppure ancor prima che si sapesse come si erano espressi i 291 votanti (sono stati 288 quelli per il candidato presidente) sulla piattaforma Rousseau ha lanciato questa ''caccia alle streghe'': individuare chi ha votato il candidato avversario di Filippo Degasperi, Mauro Direno, ''perché sono persone che dovrebbero stare fuori dal movimento''.

Insomma, non proprio un bel messaggio per il più quotato tra i candidati del Movimento 5 Stelle a entrare in consiglio provinciale e quindi in un'assise democratica. Tra l'altro lo stesso D'alterio sotto il profilo Facebook di Direno ha rincarato la dose. Direno, infatti, ha pubblicato lo screenshot del post incriminato scrivendo ''questa è la democrazia e partecipazione del meetup trentino 5 stelle. Dopo insulti, denigrazione, diffamazione, querele arriviamo alle persecuzioni di chi mi ha votato scopo l'espulsione". Direno ha quindi fatto riferimento alle cordate che si sono create all'interno del movimento trentino definendolo "un gruppo organizzato antidemocratico e contro la partecipazione".
Una persona ha, quind,i commentato il post chiedendo a D'alterio "Cosa vuol fare? Andare a prendere chi ha votato Mauro Direno casa per casa? Organizzare rastrellamenti? Ma ci rendiamo conto di cosa scriviamo o lo facciamo (in questo caso spero) senza pensare?". E il candidato consigliere provinciale invece che chiedere scusa o spiegarsi ha risposto: ''È molto più semplice quello che voglio fare: chiedere. Tu hai votato Direno?''. Di fatto, quindi, cominciando la ''ricerca''. La discussione si è accesa. Altri anche specificando di non aver votato per Direno hanno scritto che ''chiedere chi l'ha votato è vergognoso , sembra una resa dei conti mafiosa, si individua e si espelle chi non è d'accordo con chi ha vinto?'' e alla fine è intervenuto il consigliere comunale di Trento Maschio che ha aggiunto che "io ho votato Filippo ma non accetto il modo di giudicare gli elettori. Pazzesco''.
Insomma non proprio un bell'inzio per uno che si candida con un movimento nato con lo slogan ''uno vale uno'' e che mira alla democrazia diretta (tra l'altro il ministro che si occupa di queste cose, Fraccaro, è proprio espressione del nostro territorio). ''Graduato dell'EI (esercito italiano) in servizio dal novembre 1998 - così si definisce nel suo curriculum vitae sulla piattaforma Rousseau -. (...) Attualmente impiegato nel settore della sicurezza sul lavoro" Dalterio non è l'unico al centro delle polemiche.
C'è anche Sara Magotti, prima delle donne elette in lista, arrivata quinta in graduatoria totale con 48 voti (7 in più dell'ex collaboratrice di Filippo Degasperi, Valentina Peterlongo, e della quotatissima Cinzia Boniatti la candidata al Senato nella circoscrizione di Rovereto che era stata scelta direttamente da Luigi Di Maio). Qualche settimana fa Magotti aveva fatto discutere e non poco in casa 5 Stelle per aver postato un suo primo piano con dito medio alzato e scritta ''tergiversate giocando sulla pelle dei nostri figli. Per questo motivo con la presente autocertifico di essermi rotta i coglioni delle vostre non-risposte. Cordialmente, vaffanculo".

Cosa aveva fatto arrabbiare tanto la candidata consigliera provinciale? Da fiera oppositrice all'obbligo vaccinale alla notizia che la ministra alla salute Giulia Grillo, tra l'altro del Movimento 5 Stelle, avrebbe fatto vaccinare suo figlio e ai tentennamenti mostrati sull'argomento dal governo, ha pensato bene di rispondere così. Ma le polemiche sono appena cominciate. Lo sfidante di Degasperi, Direno, ha chiesto il commissariamento dei 5 Stelle, in Trentino per le violazioni compiute al regolamento e allo statuto del Movimento e perché "qui c'è un clima antidemocratico, di caccia alle streghe", diceva venerdì scorso in conferenza stampa. Diciamo che il post di D'alterio non aiuta a smentirlo.