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Valduga e Oss Emer scaricano Carlo Daldoss: ''Non ci rappresenta''. Finito il sogno dei civici: ''Ci avevamo creduto''
All'indomani delle trattative dell'ex assessore tecnico sul tavolo del centrosinistra i due big del partito dei sindaci prendono ufficialmente le distanze: "Non abbiamo condiviso questa scelta"

TRENTO. Carlo Daldoss? Ormai i civici lo hanno abbandonato. In un comunicato stampa, che arriva all'indomani di una nottata di trattative che però sono ancora in una situazione di stallo, Oss Emer e Francesco Valduga prendono le distanze dal loro candidato presidente: "Non ci rappresenta".
"Prendiamo atto che Carlo Daldoss ha ritenuto opportuno presentarsi al tavolo di Pd e Upt (e Verdi, e Socialisti e Futura 2018, ndr). Non aveva da questo punto di vista alcun mandato, né noi abbiamo condiviso questa scelta.
Abbiamo più volte ribadito come, secondo noi, vi fosse la necessità di un modello diverso rispetto a quelli che lo scenario politico attualmente propone, sia a livello provinciale che nazionale".
Parole che sconfessano Daldoss su tutta la linea ma che nascondono qualche interrogativo. Come mai allora Daldoss si è presentato al tavolo della trattativa, e come mai c'era con lui anche 'l'ombra' di Valduga, il 'suo' uomo Massimo Fasanelli? Perché inizialmente la spinta c'è stata, forse non dal sindaco di Pergine ma da quello di Rovereto sì.
"Restiamo convinti che questo progetto sia possibile solo attraverso una profonda rigenerazione e non tramite semplici operazioni estetiche - scrivono i due - e credevamo in buona fede che questo fosse possibile. Siamo stati anche ingenui? Forse sì", scrivono nel comunicato.
"E l’ingenuità in politica può ‘non’ essere un valore. Sicuramente è un valore avere una faccia sola e una parola sola, e queste noi abbiamo. Non è quindi questo il 'progetto civico territoriale che avevamo in mente e per il quale abbiamo lavorato. Ci dispiace - concludono - per le tante aspettative che aveva generato e che purtroppo saranno inevitabilmente deluse".
Ora, credere all'ingenuità del sindaco Valduga è difficile. Si può credere che abbia fatto male i conti, che alla prova dei fatti la sua strategia messa a punto pezzo per pezzo in tutti questi mesi alla fine non abbia tenuto conto di tutte le variabili. Ma ormai questo non interessa nemmeno più.
Il dato macroscopico è che Carlo Daldoss, partito alla grande con una conferenza stampa a Maso Franch, messo alla guida di quei civici che sfidavano le coalizioni dicendo di voler diventare il nuovo partito di raccolta dei trentini, si ritrova senza truppe. E un generale senza truppe anche in politica non va tanto lontano.