Antonia Romano si dimette dal Consiglio comunale di Trento, ''Devo stare vicina a mia madre''
La consigliera, candidata sindaca nel 2015 con l'Altra Trento a sinistra, lo ha annunciato questa mattina su Facebook. Numerose le sue battaglie per l'ambiente e i diritti nell'aula di palazzo Thun. "Chi prenderà il mio posto saprà ben interpretare i valori e i principi di cui siamo, noi dell'Altra Trento a sinistra, portatori e portatrici soprattutto in un'epoca e in un contesto in cui la barbarie rischia di prendere il sopravvento"

TRENTO. Antonia Romano ha deciso di dimettersi dal consiglio comunale di Trento. Lo ha annunciato questa mattina con un post su Facebook. Nel 2015 è stata candidata a sindaca di Trento per la lista “L'Altra Trento a Sinistra” e si è fatta conoscere per numerose battaglie portate avanti in consiglio sull'ambiente e sui diritti non facendosi mancare accesi confronti con il centrodestra.
Oggi la decisione di dimettersi da consigliera per motivi familiari. A spiegarlo è la stessa consigliera .
“La sopraggiunta grave malattia di mio padre, conclusasi a giugno con la sua morte, le condizioni di fragilità in cui attualmente si trova mia madre, la mancanza di servizi nella regione in cui sono sempre stati residenti i miei genitori a conferma della reale esistenza già ora e da sempre di una regionalizzazione differenziata seppur non codificata, il peso della cura delle persone di famiglia, che nella società italiana grava sempre più pesantemente sulle spalle delle donne, mi hanno costretto a organizzare la mia vita per oltre un anno tra Trentino e Calabria fino a giungere alla necessaria richiesta di trasferimento almeno momentaneamente al fine di stare vicino ai miei genitori in ciò che considero un inevitabile compito: accompagnare chi mi ha dato la vita all'altro polo della vita stessa.
Ritengo di essere in questo senso una privilegiata rispetto a tante persone che dal sud Italia hanno scelto o sono state costrette a scegliere di vivere e lavorare lontano. Ho ancora una volta il privilegio di poter scegliere dove vivere.
È per queste ragioni, per l'impossibilità di garantire il doveroso e gravoso impegno istituzionale, che rassegno convintamente le mie dimissioni da consigliera dell'Altra Trento a sinistra”
L'assunzione della carica di consigliera, ha spiegato Romano, impone un “forte e motivato impegno” che deriva dall'esame di numerose situazioni e lo studio di documenti oltre alla costante partecipazione alle attività del Consiglio comunale. Impegno che visto i sopraggiunti impegni familiari la consigliera non riesce più a mantenere. “Ringrazio – ha affermato - tutte le consigliere e tutti i consiglieri per ciò che anche grazie a loro ho imparato, per l'affetto che mi è sempre stato dimostrato. Ringrazio sentitamente il sindaco per la costante vicinanza pur nella distanza politica, il presidente del consiglio comunale, il personale degli uffici per la competenza, la cortesia e l'efficienza unite a grande disponibilità, il personale addetto alle pulizie che in questo periodo è giustamente in stato di agitazione. Esprimo a queste persone tutta la mia solidarietà e mi rammarico di non aver potuto mettere tutto il mio impegno politico e umano a servizio della loro giusta causa. Ringrazio il personale addetto alla portineria per il lavoro svolto e quello addetto all'aula consiliare”.
Una decisione sofferta dopo 25 anni trascorsi a Trento dalla consigliera. “So che probabilmente deluderò qualcun*, so che susciterò critiche politiche e anche personali, ma non sono capace di assumere incarichi senza avere la certezza di poter garantire il massimo impegno ed essere consigliera comunale richiede anche una costante presenza sul territorio oltre che in aula”.
A sostituirla in consiglio comunale dovrebbe arrivare il consigliere circoscrizionale Jacopo Zannini. “Sono certa – ha concluso la consigliera Romano - che chi prenderà il mio posto saprà ben interpretare i valori e i principi di cui siamo, noi dell'Altra Trento a sinistra, portatori e portatrici soprattutto in un'epoca e in un contesto in cui la barbarie rischia di prendere il sopravvento”.
