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Conte da Mattarella: "Accetto l'incarico con riserva. Ora si comincia a discutere per costruire un Paese migliore"

L'esperienza giallo-rossa pare ormai pronta a prendere avvio. Cominciano le consultazioni tra premier e forze politiche che lo appoggiano per fissare dei punti programmatici, poi la scelta dell'organico di governo. "Trasformiamo la crisi in occasione di rilancio, voglio un governo concentrato sugli interessi dei cittadini"

Di Davide Leveghi - 29 agosto 2019 - 11:47

TRENTO. Ha il volto serio e tirato, il premier uscente. Sono giorni convulsi, con stretti contatti tra le forze politiche che vogliono dare vita al nuovo esecutivo. Si tirano le fila, e per questo Giuseppe Conte parla di accettazione con riserva dell'incarico conferitogli dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

“Avvierò il dialogo con tutti i gruppi parlamentari – esordisce - ascoltando quelle forze politiche che hanno appoggiato il mio nome per il ruolo di premier. È una fase delicata per il Paese, in una congiuntura economica internazionale con delle criticità. Dobbiamo per questo metterci subito all'opera. Trasformiamo la crisi in opportunità, in un'occasione di rilancio, c'è per questo esigenza di procedere speditamente”.

 

Sono tanti i punti sollevati da Conte nel suo discorso alla stampa in Quirinale. Tutti elementi in controtendenza con quel “governo del cambiamento” di cui era volto, e da cui pare volersi discostare nettamente. “Non sarà un governo contro ma per il bene di tutti i cittadini, senza distinzioni. Un governo per modernizzare il Paese e renderlo più solidale e inclusivo”.

 

E su questo, di certo, non c'è dubbio che la direzione sia diversa rispetto all'esecutivo a trazione leghista, che ad apertura e inclusione ha sempre opposto una chiusura identitaria decisamente esclusiva. “Modernità, buone infrastrutture, valorizzazione dei beni comuni e del patrimonio artistico e culturale, tutela dell'ambiente, lotta alle diseguaglianze di tutti i tipi, un Paese attraente per i giovani, con un Mezzogiorno rigoglioso, che lotti contro la corruzione e l'evasione, con una giustizia equa e ancora più efficiente”.

 

“Darò vita ad una squadra di lavoro che si dedichi con tutte le energie alla costruzione di un Paese migliore – ha proseguito, insistendo poi sul rispetto delle istituzioni – in cui i principi della Costituzione, lavoro, dignità dell'uomo, eguaglianza, difesa degli interessi nazionali nell'ambito del multilateralismo, laicità e istituzionalità, siano al centro”.

 

“Un governo concentrato sugli interessi dei cittadini, con un prestigio riconosciuto all'estero – ha concluso – in un momento dove servono coraggio per la costruzione di un Paese migliore e determinazione nel non frenare dinnanzi agli ostacoli. Ho parlato spesso di un “nuovo umanesimo”, non come slogan politico ma come orizzonte ideale per il Paese. Nei prossimi giorni mi recherò dal presidente Mattarella per sciogliere la riserva e in caso di esito positivo, proporre i nome per il nuovo governo”.

 

Il prolungamento della sua esperienza a Palazzo Chigi pare ormai cosa fatta, sempre che le due forze politiche che lo appoggiano, in passato mai troppo tenere l'una con l'altra, non oppongano proprio quegli ostacoli che Conte si propone di superare.

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