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L'80% del miele trentino è andato perso. Gli Apicoltori: ''La Pat stanzia 150 mila euro? Sono pochi. Ci sono aziende che non riescono ad andare avanti''
Da parte degli Apicoltori Trentini la richiesta di un tavolo con l'assessorato provinciale all'Agricoltura. Facchinelli: "Abbiamo quasi 30 mila alveari e i 150 mila euro stanziati nell'ultimo assestamento di bilancio significano 5 euro per ognuno, meno del valore di mezzo chilo di miele"

TRENTO. “Ci sono aziende trentine che hanno perso tutta la produzione di miele. Non è pensabile far fronte ad una situazione del genere con un aiuto che a conti fatti si aggira attorno a 5 euro per alveare, meno del valore di mezzo chilo di miele. L'assessora e la politica ci aiutino”. A lanciare l'appello è il presidente degli Alpicoltori trentini Marco Facchinelli.
Nell'assestamento del bilancio provinciale approvato ieri sera è stato dato l'ok ad un emendamento proposto dal consigliere dell'Upt Pietro De Godenz relativo all'aumento di contribuiti in favore degli apicoltori trentini. Sono stati quindi ottenuti 150mila euro per l'acquisto di nutrimento zuccherino per gli alveari. (QUI L'ARTICOLO)
Una misura pensata dopo la grave situazione che si era creata negli scorsi mesi e che continua a persistere delle alpi. Il freddo e la pioggia dell'ultima primavera, infatti, hanno messo a dura prova le api e la conseguente produzione di miele. (QUI L'ARTICOLO)
“Le fioriture importanti come quella del tarassaco, del melo sono andate perdute – aveva spiegato il presidente degli apicoltori trentini a ildolomiti.it – e lo stesso vale anche per la prima parte di fioritura dell'acacia”.
Quel poco di miele che le api sono riuscite a produrre, è stato spiegato anche da Coldiretti, sono state costrette a mangiarselo per sopravvivere. Si è perso circa l’80% della produzione 2019 e il dato è fornito dall'Assessorato provinciale all'Agricoltura in risposta ad una interrogazione che è stata fatta dal consigliere De Godenz. (Qui il testo completo della risposta all'interrogazione)
“Il dato – viene spiegato nella risposta a firma dell'assessora Giulia Zanotelli - trova conferma anche nel report maggio 2019 dell’Osservatorio nazionale del miele che riporta, per il Trentino Alto Adige, una produzione di circa 2 chilogrammi per alveare di miele di melo, mentre la produzione di acacia è a zero”. Occorre attendere l'eventuale produzione estiva per le aziende che portano le api in montagna ma la situazione, rispetto alla situazione primaverile, non sembra essere migliorata.
Sempre nella risposta dell'assessora, vengono poi citati 126 mila euro per una campagna sull'importanza del settore per l'impollinazione delle piante coltivate (melo) e selvatiche.
“I 150 mila euro che sono stati stanziati nell'assestamento di bilancio sono importanti – spiega Facchinelli – ma dobbiamo capirci perché in Trentino abbiamo circa 30 mila alveari (27mila quelli censiti) e questi soldi non sono abbastanza. Un apicoltore rischia di spendere di più per imbastire la pratica che altro”.
Le aziende in difficoltà sono molte. “Qualcuno – spiega Marco Facchinelli – ha ancora delle scorte in magazzino e per questo riesce andare un po' avanti. Abbiamo chiesto in tutte le maniere un aiuto alla Provincia dopo la tempesta Vaia che aveva devastato i boschi. Ora la situazione è ormai insostenibile la politica tutta deve far capire se gli interessano le api oppure no”.
Gli Apicoltori trentini tornano a chiedere un incontro all'assessora Giulia Zanotelli. “Ci era stato promesso – viene spiegato – che avrebbe convocato un tavolo. Sappiamo che il lavoro da fare in Provincia è tanto e che ora è estate. La nostra speranza, però, è che in queste settimane ci si possa incontrare”.