Renzi attacca governo e Lega: ''Il populismo ha fallito. Non avete fatto la mia fine, ma molto peggio sulla pelle del Paese''
Dopo Giuseppe Conte e Matteo Salvini arriva l'intervento di Matteo Renzi. "Il vice premier non conosce il diritto e la costituzione dopo 26 anni pagato dai contribuenti per incarichi pubblici. E' andato al governo con il 17%, un governo che ha fallito anche per sua responsabilità"

ROMA. "Il governo populista ha fallito. Il populismo funziona molto bene in campagna elettorale, ma non quando si deve governare", così Matteo Renzi prende la parola in Senato nel corso della crisi di governo, un intervento che arriva dopo l'informativa del premier Giuseppe Conte (Qui articolo) e la replica di Matteo Salvini (Qui articolo). L'ex presidente del consiglio aggiunge: "Non conosce il diritto e la costituzione dopo 26 anni pagato dai contribuenti per incarichi pubblici. E' andato al governo con il 17%, un governo che ha fallito anche per sua responsabilità".
Il Partito democratico si mette a disposizione per il bene dell'Italia e degli italiani. "Non posso sapere quello che accadrà - prosegue Renzi - se nasce nuovo governo non ci sarò, ma in nome delle istituzioni valuteremo quanto è meglio per il Paese, questa situazione ci impone un surplus di responsabilità, ancor prima delle ripicche e dei risentimenti. Se in 70 anni di storia non si è mai andati alle urne in autunno c'è evidentemente un motivo. E' in arrivo la recessione e non siamo contenti se Merkel va in difficoltà perché anche l'Italia soffre a livello industriale".
Un Renzi che ironizza sui risultati del governo gialloverde. "Seduti in televisione avevate detto che avreste governato per 30 anni - continua - invece vi siete fermati a 14 mesi, senza governare tanto bene. Giorgetti mostrava la mia foto, dicendo che non avrebbero fatto la mia fine: se guardo i dati Istat avete ragione. Insieme a Gentiloni abbiamo preso un Paese a -2% e portato a +1,7%, la produzione industriale da negativa è passata a positiva, la pressione fiscale è migliorata. La nostra legge sulla fatturazione elettronica vi ha salvato dall'infrazione dell'Unione europea, mentre i vostri risultati economici sono un fallimento, ma questa non è la vostra sconfitta più grande".
L'ex presidente del consiglio rende l'onore alle armi sull'importanza delle istituzioni, quindi arriva un duro affondo a Salvini. "Ho apprezzato le parole del premier sullo stile istituzionale - evidenzia Renzi - ma avrebbe dovuto parlare prima. Lo stile del ministro Salvini è quello della campagna elettorale. Appoggiamo anche la lettera aperta pubblicata nei giorni scorsi, ma non possiamo accettare la firma sul decreto sicurezza bis, una ferita per il Paese".
Il senatore del Pd quindi evidenzia il clima d'odio in Italia, fomentato dal governo gialloverde. "Un clima di odio - spiega - frutto anche del linguaggio della politica: ci si deve commuovere davanti a una mamma che dice c'è un clima diverso nelle scuole e il proprio figlio di colore non viene considerato come prima o quando una persone con carta d'identità italiana viene fermato perché di colore. Non siamo nell'Alabama negli anni '50, ma in Italia nel 2020".
Nel mirino anche il rosario di Salvini, sventolato anche in parlamento durante il discorso, e sulla situazione di Open Arms. "Condivido la fede religiosa anche se ho toni diversi. Ma visto che è così religioso: può leggere il capitolo 25 del vangelo, ovviamente, secondo Matteo ("Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato"), se crede in quei valori faccia sbarcare le persone ostaggio di una politica vergognosa".
Il Pd potrebbe esserci, serve un esecutivo, per evitare l'aumento dell'Iva. "Si va verso una crisi dei consumi - dice Renzi - una crisi irresponsabile per ambizione personale, ma il parlamento non è il Papeete, ci vuole rispetto per il Paese. Se si dovesse andare a votare, non abbiamo paura a sfidarti, ma non giocare sulla pelle degli italiani. A rischio ci sono gli italiani".
Un altro argomento è il Russiagate. "Salvini chiede pieni poteri per uscire dall'euro e entrare nel rublo - conclude Renzi - faccia chiarezza sulla vicenda e quereli Savoini. Una democrazia occidentale non può restare nel sospetto della più grande tangente mai richiesta", quindi si rivolge al Movimento 5 stelle. "Imparate che dietro un'aggressione, un insulto e l'odio, non ci sono gli avversari politici, ma agli affetti delle famiglie a cui avete mancato di rispetto. Siamo felici che l'esperienza populista finisca, saremo responsabili".