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Coronavirus, vicepresidente e consigliera del Mart ''scaricano'' Sgarbi per le sue affermazioni. Lui: ''Sono opinioni insindacabili. Querelo tutti per procurato allarme''

Silvio Cattani e Dalia Macii si smarcano dalle dichiarazioni del numero uno del Mart che ha invitato la popolazione a una sorta di disobbedienza (in)civile contro i decreti del governo nazionale per evitare il diffondersi dell'epidemia da coronavirus parlandone come del ''virus del buco del culo''. Dura la replica anche a chi ne ha chiesto le dimissioni (in primis il Patt): ''Pretendono che uno debba tacere hanno un atteggiamento sostanzialmente fascista''

Di Luca Pianesi - 10 marzo 2020 - 16:19

TRENTO. ''Gli scriventi Consiglieri del Consiglio di Amministrazione del Mart si dissociano nel modo più netto dalle esternazioni del Presidente Sgarbi, nel video diffuso in rete, in merito all'epidemia di Covid-19. Inoltre ritengono certe affermazioni difficilmente compatibili con le funzioni culturale ed educativa di una istituzione museale quale il Mart''. La firma è quella del vicepresidente del Mart Silvio Cattani e della consigliera Dalia Macii e il messaggio è di enorme impatto.

 

In attesa che la politica provinciale batta un colpo, in attesa che l'assessore alla cultura Bisesti e il presidente della Pat Fugatti facciano qualcosa (anche solo esternare il loro pensiero al riguardo), sono due figure molto importanti del Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto ad esporsi pubblicamente (dopo che l'avevano fatto i partiti di opposizione, dal Patt a Futura). ''In una situazione di grave difficoltà sociale - proseguono i due vertici del museo presieduto da Sgarbi - ritengono dannoso diffondere messaggi che, per quanto personali, contribuiscono a creare un clima di confusione e di inutile polemica. Inoltre ritengono certe affermazioni difficilmente compatibili con le funzioni culturale ed educativa di una istituzione museale quale il Mart''.

 

 

In risposta alle critiche, giunte ovviamente dopo la pubblicazione del video qui sopra (dove ha invitato la popolazione a una sorta di disobbedienza (in)civile contro i decreti del governo nazionale per evitare il diffondersi dell'epidemia da coronavirus parlandone come del ''virus del buco del culo'') Sgarbi replica che si tratta di ''opinioni insindacabili espresse da un parlamentare, in ordine all’art.68 della Costituzione che recita: “I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni”. Inoltre a ilDolomiti aggiunge che ''anche in Parlamento io ho espresso voto contrario ai decreti Conte sulle misure contro il Coronavirus. La funzione di presidente del Mart non ha nulla a che fare con le mie opinioni politiche. Soltanto la deriva autoritaria, antidemocratica, di stile fascista può ispirare richieste irricevibili di misure nei miei confronti, da parte di esponenti di un pensiero unico (e umiliante per l’Italia e la sua economia) di partiti rappresentati nell’autonoma e democratica, quindi plurale, assemblea della Provincia di Trento''.

 

Sgarbi, tra l'altro, questa mattina su La7, ha usato proprio questi termini per attaccare chi ha chiesto le sue dimissioni. Ha citato il Patt e i Verdi specificando che se ''pretendono che uno debba tacere hanno un atteggiamento sostanzialmente fascista''. In particolare del Patt ha quasi come se non sapesse chi il suo braccio destro in Trentino è proprio il presidente del Partito autonomista trentino tirolese, Franco Panizza che è stato voluto in tutti i modi da Sgarbi come suo segretario particolare proprio al Mart. Questo quanto andato in onda questa mattina mentre il deputato Sgarbi informa il Dolomiti che, convinto del fatto che il coronavirus non ha i connotati dell'epidemia, ha già firmato una ''Querela/denuncia contro il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei Ministri, testate giornalistiche, radiofoniche e televisive ed altri per false comunicazioni, abuso della credulità popolare, procurato allarme ed altro''.

 

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