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Futura sul ddl per la ripartenza: “Approccio positivo ma non firmiamo cambiali in bianco”

I consiglieri di Futura al momento del voto si sono astenuti: “Vigileremo e continueremo a lavorare affinché la Giunta provinciale si occupi delle fasce più deboli della popolazione e dei settori più in difficoltà”. Bocciata la proposta, con Ghezzi primo firmatario, per stabilire le modalità di gestione della fase di riapertura

Di Tiziano Grottolo - 10 maggio 2020 - 18:04

TRENTO. Grande dibattito in consiglio provinciale per l’approvazione del disegno di legge Fugatti-Spinella che dopo circa 25 ore di discussione è stato approvato senza voti contrari: 30 favorevoli e 5 astenuti (QUI articolo). Paolo Ghezzi e Lucia Coppola, consiglieri di Futura, hanno valutato positivamente l'approccio “collaborativo” della maggioranza nell'accogliere alcune proposte che le minoranze hanno presentato anche in maniera congiunta.

 

Gli ordini del giorno su finanza pubblica, indebitamento e rafforzamento dell'assegno unico hanno trovato un sostegno trasversale, ed è stata giudicato positivamente anche il riconoscimento della cultura fra i settori strategici da valorizzare nella fase di ripresa economica, benché la richiesta avanzata da Futura circo lo stanziamento di 5 milioni per rilanciarlo del comparto sia stata respinta.

 

“Ciò però non significa aver firmato una cambiale in bianco” avvertono i Ghezzi e Coppola, molti i nodi da risolvere e i punti di attrito: “Grave che la nostra proposta di stabilire, con linee guida e protocolli sanitari, entro il 31 maggio, in tutti i settori, le modalità di gestione della fase di riapertura non sia stata approvata”.

 

Secondo i consiglieri di Futura serve una programmazione in grado di dare certezze e sicurezza alla popolazione, soprattutto in un periodo in cui il virus non è stato per nulla debellato e potrebbero riaccendersi pericolosi focolai, “Fugatti e Segnana non hanno neppure motivato il loro no alla proposta di Futura e delle altre minoranze consiliari”.

 

Nonostante l’approvazione del bonus affitti, per i giovani colpite dalla crisi, la somma di appena 50mila euro è giudicata del tutto insufficienze per sopperire alle esigenze palesate nei giorni scorsi dagli studenti universitari, “Così come siamo convinti che il terzo settore, riconosciuto come strategico, non abbia poi avuto una risposta adeguata ed efficace per mantenere in essere i servizi appaltati anche oltre la scadenza dei contratti concessa nella legge”.

 

Critiche anche sul taglio di 20 milioni per gli adeguamenti contrattuali del settore pubblico, inoltre i consiglieri si dicono particolarmente preoccupati sul fatto che con questa legge la Giunta abbia “piena libertà di scelta su tutti gli aspetti legati alla gestione, alle modalità e alle priorità nell'erogazione dei fondi messi a disposizione. Una responsabilità di cui chiederemo conto”, avvertono. “Vigileremo e continueremo a lavorare affinché la Giunta provinciale si occupi delle fasce più deboli della popolazione e dei settori più in difficoltà che questa crisi ha aumentato pericolosamente, per evitare che si apra una stagione di conflitto sociale” concludono Ghezzi e Coppola.

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