Coronavirus, Cia, Rossato e Ambrosi chiedono a Fugatti di spostare il coprifuoco a mezzanotte
Per Claudio Cia e Fratelli d'Italia Trentino il limite del coprifuoco alle 22 è "assurdo". "Il presidente Fugatti vari immediatamente un'ordinanza che sposti il coprifuoco almeno alla mezzanotte, per consentire a tante attività economiche di sopravvivere"

TRENTO. Il Trentino è tornato da ieri, 26 aprile, in zona gialla, ma come tutti ben sappiamo in tutta Italia vige ancora il coprifuoco. A differenza del resto del Paese, però, sul nostro territorio provinciale è possibile spostarsi oltre le 22 "per raggiungere il proprio domicilio/abitazione/residenza dopo aver usufruito dei servizi di ristorazione e per il tempo strettamente necessario secondo il tragitto più breve tra l’esercizio di ristorazione e il luogo di destinazione".
Questo è quanto è stato deciso dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti nella sua ultima ordinanza (qui articolo), intervenuto anche su richiesta del consigliere Claudio Cia che aveva domandato di specificare meglio alcuni passaggi poco chiari dell’ultimo decreto nazionale.
Lo stesso Cia, però, non si accontenta, e per questo ha scritto al presidente della Pat chiedendogli "il coraggio di spostare il coprifuoco a mezzanotte".
"Abbiamo molto apprezzato il coraggio del Presidente Fugatti - si legge in un comunicato di Fratelli d'Italia a firma dei consiglieri Cia, Ambrosi e Rossato - nella scelta di anticipare di una settimana l'apertura dei bar e dei ristoranti in Trentino; scelta che ha dimostrato, lanciando un segnale estremamente importante, di andare concretamente incontro alle esigenze del territorio".
"Allo stesso modo, Fratelli d'Italia Trentino auspica da parte del Presidente il medesimo coraggio contro l'assurdo limite del coprifuoco alle 22. Si chiede pertanto al Presidente di varare immediatamente un'ordinanza che sposti il coprifuoco almeno alla mezzanotte, per consentire a tante attività economiche di sopravvivere".
"Il popolo trentino è perfettamente in grado di gestire queste aperture nel rispetto di ogni precauzione sanitaria necessaria - si legge in conclusione nel comunicato - e soprattutto si consentirebbe alla nostra terra di tornare ad essere immediatamente attrattiva per tanti turisti che attualmente, proprio a causa di questo limite assurdo, non stanno prenotando".