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Coronavirus, l'Alto Adige non accetta la zona rossa. Kompatscher: "Andiamo avanti con le misure da zona gialla"
Nella conferenza stampa straordinaria organizzata dalla giunta provinciale di Bolzano, Arno Kompatscher si è detto sconcertato dalla scelta del Cts di trasformare l'Alto Adige in zona rossa. "Abbiamo inviato una lettera a Roma. Sulla base dei dati confermiamo con l'ordinanza di stasera la zona gialla"

BOLZANO. C'è aria di braccio di ferro tra Bolzano e Roma. La scelta del Comitato tecnico-scientifico nazionale di convertire l'Alto Adige in “zona rossa” non è andata giù ai membri della giunta provinciale, che, dopo essersi riuniti in seduta straordinaria, hanno espresso pubblicamente la volontà di proseguire per la propria strada, con un'ordinanza che dovrebbe essere firmata in serata e che confermerà le misure attualmente in vigore.
L'Alto Adige, per volontà della giunta, rimarrà così giallo, a prescindere da quanto indicato da Roma. La colorazione più restrittiva ha colto di sorpresa Palazzo Widmann, che da parte sua ha reagito con stizza e decisione, inviando una lettera a Istituto superiore di sanità, Ministero della Salute e Cts rivendicando dei dati ben diversi da quelli riportati nel monitoraggio settimanale.
“Sono stato sorpreso dalla comunicazione del ministro Speranza – ha esordito il presidente Arno Kompatscher – abbastanza sconcertato, direi. Anche il ministro non si aspettava che finissimo in zona rossa perché da gialla a rossa il balzo è enorme e difficilmente giustificabile rispetto all'Rt basso di settimana scorsa. Per questo abbiamo deciso di riunirci e di invitare la nostra Azienda sanitaria a prendere posizione, visto che la rappresentazione data da Roma della nostra situazione è diversa da quella che ci hanno dato i nostri tecnici”.
A illustrare i punti critici è l'assessore alla Salute Thomas Widmann, che non ha risparmiato critiche al governo. “Sono molto sorpreso, deluso e arrabbiato, perché la burocrazia romana è molto lenta, sempre indietro, anche di settimane, e non accettano i dati veri che noi forniamo al Cts e al Ministero – ha incalzato – se si testa di più è infatti chiaro che si hanno più positivi. Questo è da accettare, perché si potrebbero avere dei dati più bassi semplicemente senza testare. Noi abbiamo la situazione sotto controllo”.
A creare scompiglio tra i dati altoatesini a Roma e a Bolzano sono dunque le diverse letture. Dai protocolli sui test antigenici ai letti disponibili per i pazienti Covid, che una volta svuotati verrebbero secondo Widmann immediatamente riassegnati ai loro reparti, falsando le statistiche, passando per l'Rt, cresciuto esponenzialmente e in maniera eccessiva in queste ultime due settimane, la giunta provinciale ha deciso di fare di testa propria.
“Al momento la situazione è abbastanza sotto controllo – ha concluso l'assessore – per questo questa classificazione è per noi inaccettabile perché crea un danno intollerabile al nostro territorio”.
“Abbiamo chiesto al ministro Speranza di rivalutare la nostra posizione in base ai dati – ha concluso Kompatscher – abbiamo inviato una lettera al Cts, al Ministero e all'Iss. Secondo i nostri dati, nel confronto comunque con le autorità sanitarie nazionali, abbiamo deciso di proseguire con l'attuale classificazione. Nell'ordinanza che firmerò stasera confermiamo le misure da zona gialla”.