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Ddl Zan, Scalfarotto: “Il muro contro muro rischia di far saltare la legge, ma se un accordo non si trova i nostri voti non mancheranno”
Sul ddl Zan Italia Viva segue ancora la strada del compromesso “ma le tutele previste dal testo attuale devono essere mantenute”. Scalfarotto da Trento avverte il Pd: “Evitiamo il muro contro muro, senza i nostri voti questo provvedimento non sarebbe arrivato in Aula”

TRENTO. Quest’oggi, 19 luglio, la senatrice Donatella Conzatti e il sottosegretario al ministero degli Interni, Ivan Scalfarotto, sono arrivati in Trentino per una serie di incontri sul territorio dove hanno fatto visita alle rappresentanze istituzionali delle categorie economiche e delle forze dell’ordine. A margine della conferenza stampa i due esponenti di Italia Viva hanno affrontato anche alcuni temi d’attualità, fra questi il ddl Zan.
“Per noi di Italia Viva – ha detto Scalfarotto – la priorità assoluta è che si approvi una legge contro l’omofobia e la transfobia. Da troppi anni tante persone sono state vittime di discriminazioni senza una legge a cui appellarsi”. Il problema è che in Senato il provvedimento non può contare su una maggioranza solida, tant’è vero che la sospensiva proposta da chi si oppone al ddl Zan è stata respinta con un solo voto di scarto.
“Il muro contro muro a cui invita il Partito Democratico non può essere il Piano A”, ha aggiunto il deputato. Italia Viva punta a trovare un compromesso, purché nella nuova formula vengano mantenute tutte le tutele previste dal testo attuale. In altre parole, in queste ore si sta ancora cercando di trovare una formulazione giuridica che consenta di appianare le resistenze e l’ostruzionismo in modo da arrivare a un accordo e a una rapida approvazione della legge. Questa almeno la linea sostenuta del partito di Matteo Renzi.
“Certo – ha commentato Scalfarotto – se poi l’accordo non si dovesse trovare o se le tutele non fossero sufficienti si può anche pensare al muro contro muro, ma dobbiamo essere consapevoli che con un voto a scrutinio segreto si andrà incontro a grandi rischi. Il problema quindi non siamo noi”. Quest’ultimo un riferimento al manipolo di senatori del Movimento 5 Stelle, assenti ingiustificati, durante la votazione della sospensiva.
A precisa domanda il sottosegretario agli Interni ha replicato che, qualora si dovesse andare al voto sul testo attuale, i voti di Italia viva non mancheranno: “Abbiamo già votato il provvedimento alla Camera. Non solo, senza i nostri voti questo ddl non sarebbe stato incardinato in commissione. Quindi al di là delle ricostruzioni politiche fino a oggi da parte di Italia Viva non è mai mancato un solo voto, noi lo possiamo dire non tutti possono fare altrettanto. Ribadisco – ha infine concluso Scalfarotto – il muro contro muro rischia di non farci portare la legge a casa, questa non può essere l’unica strategia”.