Nelle scuole trentine si dovrà parlare di autonomia. Il Consiglio approva la mozione di Ossanna (Patt). "E' una parola che mette d'accordo tutti"
Il Consiglio provinciale ha approvato una mozione promossa da Lorenzo Ossanna (Patt) che impegna la giunta a controllare che nelle scuole trentine, durante le ore di educazione civica, si parli di autonomia sia sotto il profilo storico che sotto quello istituzionale. Ma cosa significa?

TRENTO. Nelle scuole trentine si deve parlare di autonomia. È questo il contenuto di una mozione approvata all'unanimità dal Consiglio provinciale trentino e promossa dal consigliere del Partito autonomista trentino tirolese Lorenzo Ossanna. “Questa parola mette d'accordo tutti”, è stato il suo commento soddisfatto ai margini dell'approvazione.
La giunta, pertanto, dovrà controllare che all'interno delle scuole trentine, nel corso delle lezioni di educazione civica, si parli di autonomia, sia sotto il profilo storico, che sotto quello culturale e istituzionale. Dopo l'entrata in vigore, lo scorso 5 settembre 2019, della legge che ha reintrodotto l'insegnamento dell'educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado, secondo il consigliere della “stella alpina”, non si poteva prescindere dall'autonomia.
Per questo, considerando che il 22 giugno 2020 il Ministero dell'Istruzione ha emanato un decreto con cui ha reso note le linee guida, era bene che anche la Provincia ne fissasse alcune, senza che si prescindesse, appunto, dall'autonomia. Ma da cosa è nata la mozione di Ossanna?
“Ad oggi – scrive in una nota il consigliere – nel pieno di quello che dovrebbe essere il primo anno di applicazione dell'educazione civica, in molte scuole ci viene segnalato che non vengono trattati argomenti inerenti alla storia, alle tradizioni e alle istituzioni locali. Per questo motivo ho voluto portare la questione all'attenzione del Consiglio provinciale, ottenendo l'immediato interessamento dell'assessore all'Istruzione, Università e Cultura Mirko Bisesti”.
Secondo quanto riportato dallo stesso Ossanna, Bisesti “ha voluto proporre un emendamento concordato per assicurare il consenso della giunta alla mozione, garantendo il tempo per dare attuazione di tutte le implicazioni programmatiche e operative da introdurre nelle scuole con l'aiuto dell'Iprase e attraverso i docenti per realizzare concretamente questo obiettivo”.
“Con questa mozione – ha dichiarato Ossanna – vorrei focalizzare l'attenzione sull’importanza dell'educazione delle giovani generazioni alla storia e alle tradizioni del Trentino. Siamo una terra con una forte propensione all'autogoverno; propensione espressa dal nostro Statuto d'autonomia e nella nostra storia. La tradizione di autogoverno della nostra terra, infatti, parte dalle numerose carte di regola che nei secoli scorsi hanno regolato la vita delle nostre comunità, contribuendo alla partecipazione e alla condivisione di quelli che erano i beni civici”.
“E' importante, inoltre, porre maggiore attenzione sugli aspetti europei e sull'Euregio – ha proseguito – dobbiamo fare in modo che anche i nostri figli crescano con questa consapevolezza. Il nostro compito più grande è proprio nei loro confronti. Grazie alla scuola possiamo spiegare ai nostri ragazzi, i futuri cittadini, che cosa significa vivere in un territorio autonomo e il valore della parola autonomia. Molto viene fatto, vorrei ricordare le visite scolastiche, dalle istituzioni provinciali, promosse dal Consiglio provinciale stesso che permettono a noi consiglieri di ridurre la distanza tra le istituzioni e coloro che rappresentano il futuro della nostra Provincia: i ragazzi e i bambini. Pure adesso, nonostante la problematica Covid, queste visite proseguono, non di persona, ma in maniera virtuale. Vorrei ringraziare l'assessore per la sensibilità e l'attenzione dimostrata nel trattare questo tema”.
Ma cosa significa “controllare che all'interno delle scuole trentine, nel corso delle lezioni di educazione civica, si parli di autonomia”? E come si dovrebbe parlare di autonomia? E' utile ed efficace parlarne, nei suoi passaggi storico-istituzionali, senza che i ragazzi comprendano le pratiche dell'autonomia?
Le domande sono tutte aperte, così come le risposte. Dei progetti che raccontino l'autonomia in una chiave pratica già ci sono e anche noi li avevamo raccontati (Autonomamente, progetto in collaborazione tra Fondazione Museo storico di Trento e Iprase), mentre lasciano più perplesse misure con il ddl Leonardi, approvato nel gennaio scorso, con cui le porte della scuola vengono aperte a Schützen e associazioni d'arma in virtù delle loro “funzioni sociali, culturali ed educative”. “Una legge scritta male e ambigua che punta a dare un pubblico a chi non ce l'ha. È un pastrocchio di tipo autoritario”, l'aveva definito lo storico Quinto Antonelli.